Dopo le dimissioni di Gentiloni il rebus del nuovo Governo


Il Presidente del Consiglio Gentiloni è salito al Colle da Mattarella: resterà in carica “per il disbrigo degli affari correnti”. Dopo Pasqua via alle consultazioni

Il Presidente del Consiglio Gentiloni è salito al Colle da Mattarella e ha presentato le dimissioni. Ora parte la fase di formazione del nuovo Governo: consultazioni al via dopo Pasqua.

Il governo Gentiloni è ufficialmente finito con la presentazione delle dimissioni da parte del Presidente del Consiglio al Capo dello Stato. Ieri il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto Gentiloni, il quale, in seguito all’insediamento del nuovo Parlamento, ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto.

“Il Presidente della Repubblica ha invitato il Presidente del Consiglio dei Ministri a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti” ha comunicato al termine del colloquio il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Ugo Zampetti.

L’ultimo atto da premier di Gentiloni è stata la partecipazione, giovedì 22 e venerdì 23 marzo, al Consiglio europeo e alla Riunione dei Capi di Stato e di Governo della Zona Euroa Bruxelles.

La formazione del nuovo Governo: i tempi

Intanto l’elezione dei Presidente di Camera e al Senato, con il pentastellato Fico a Montecitorio e la forzista Alberti Casellati a Palazzo Madama, ha dato il via al toto-Governo.

Le consultazioni inizieranno subito dopo Pasqua, che quest’anno cade domenica 1° Aprile. Al Quirinale saliranno i presidenti delle Camere, gli ex capi dello Stato e i rappresentanti dei gruppi parlamentari. Al termine del giro di consultazioni il Capo dello Stato deciderà il da farsi: incarico esplorativo (se la situazione dovesse essere ancora confusa) o incarico pieno, per formare il nuovo governo.

Se l’incaricato scioglie la riserva, presenta la lista dei ministri al presidente della Repubblica, giura con la sua squadra al Quirinale e va alla Camera e al Senato per ottenere la fiducia. Se invece rinuncia, si terranno nuove consultazioni e Mattarella dovrà affidare un nuovo incarico. Una volta ottenuta la fiducia dei due rami del Parlamento il governo non ha altri adempimenti da compiere e può cominciare il suo lavoro.

Di Maio: “Aperti a tutti”

“Salvini? Ha dimostrato di essere una persona che sa mantenere la parola data”. Luigi Di Maio, capo politico e candidato presidente del Consiglio del Movimento 5 stelle, in un’intervista al Corriere della sera lascia aperta la porta al leader leghista per la formazione del nuovo esecutivo.

“Con le forze politiche parleremo di temi, perché così non ci saranno più scuse per non affrontare i problemi della gente. Abbiamo presentato prima delle elezioni una squadra di governo patrimonio del Paese e non solo del Movimento 5 Stelle. Se si dovrà parlare dei nomi dei ministri lo deciderà Sergio Mattarella e sarà con lui che se ne parlerà” aggiunge l’esponente pentastellato.

Noi, conclude il candidato premier del M5S, “abbiamo dimostrato di essere aperti a tutti per il bene del Paese purché il dialogo e il confronto restino incentrati sulle priorità dei cittadini e non delle forze politiche: taglio delle tasse, superamento della legge Fornero, welfare per le famiglie, lotta alla disoccupazione giovanile”.

Salvini: “Prossimo premier sarà del centrodestra”

“Nel rispetto di tutti, il prossimo Premier non potrà che essere indicato dal centrodestra, la coalizione che ha preso più voti e che anche ieri ha dimostrato compattezza, intelligenza e rispetto degli elettori”. È quanto scrive il leader leghista Matteo Salvini sulla sua pagina Facebook.

“Via legge Fornero e spesometro, giù tasse e accise, taglio degli sprechi e spese inutili, riforma della scuola e della giustizia, legittima difesa, revisione dei trattati europei, rilancio dell’agricoltura e della pesca italiane, Ministero per i disabili, pace fiscale fra cittadini ed Equitalia, autonomia e federalismo, espulsione dei clandestini e controllo dei confini. Noi siamo pronti, voi ci siete”, si legge ancora.