Omicidio Kuciak, uso fondi UE in Slovacchia nel mirino di Strasburgo


Il Parlamento europeo discuterà la prossima settimana le rivelazioni contenute nell’ultimo articolo del reporter Jan Kuciak, assassinato a Bratislava con la compagna

Omicidio Jan Kuciak, il Parlamento europeo indaga sull'uso improprio dei fondi dell'UE in Slovacchia e sui legami tra gruppi della criminalità organizzata e politici slovacchi

L’omicidio del report slovacco Jan Kuciak e della compagna Martina finisce sotto la lente del Parlamento europeo. Il giovane giornalista investigativo, che indagava sui rapporti tra criminalità e politica in Slovacchia, e la compagna Martina, sono stati assassinati nella loro abitazione alle porte di Bratislava lo scorso 25 febbraio.

Kuciak è il secondo giornalista, dopo la maltese Daphne Caruana Galizia, ucciso nell’Unione europea in sei mesi: nelle sue inchieste si occupava di evasione fiscale e di truffe sui fondi europei. In particolare, stava investigando sul riutilizzo di fondi UE da parte di italiani in Slovacchia legati alla ‘Ndrangheta.

Il caso ora arriva anche a Strasburgo: a seguito dell’omicidio del giornalista investigativo Ján Kuciak e della sua fidanzata Martina Kušnírová, gli eurodeputati dibatteranno mercoledì pomeriggio l’incolumità dei giornalisti in Slovacchia e nell’UE.

L’Aula discuterà inoltre le rivelazioni contenute nell’ultimo articolo di Kuciak, pubblicato postumo, sul presunto uso improprio dei fondi dell’UE in Slovacchia e sui legami tra gruppi della criminalità organizzata e politici slovacchi. Il dibattito sarà seguito mercoledì da una risoluzione che sarà votata nel corso della prossima sessione plenaria.

Il Parlamento europeo ha inviato lo scorso mercoledì 7 marzo una missione conoscitiva di due giorni in Slovacchia, composta da sei deputati. Strasburgo ha onorato la memoria di Kuciak e Kušnírová con un minuto di silenzio durante la sessione plenaria del 28 febbraio. Il Presidente Antonio Tajani ha condannato fermamente gli omicidi, sottolineando che la libertà di stampa deve essere garantita e ha esortato le autorità slovacche a “portare alla luce la verità”.