Ragusa, arrestato corriere della droga: nell’auto 42 kg di marijuana


L’uomo non si è fermato ad un posto di blocco e si è dato alla fuga: rintracciato dagli agenti è stato arrestato

Trasportava oltre 42 chilogrammi di marijuana in auto il 38enne arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Ragusa dopo un tentativo di fuga

Trasportava oltre 42 chilogrammi di marijuana in auto il 38enne arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Ragusa al termine di un rocambolesco tentativo di fuga.

L’uomo, infatti, prima non si è fermato all’alt di una pattuglia della Stradale di Vittoria sulla Statale 514 e per questo i poliziotti hanno chiesto l’aiuto delle pattuglie di Ragusa, Comiso e Vittoria per poter bloccare l’autovettura che nel frattempo si era allontanata velocemente in direzione Catania.

Dopo qualche chilometro a folle velocità, il veicolo ha abbattuto la recinzione di un terreno agricolo e il conducente è riuscito a dileguarsi nelle campagne di Chiaramonte Gulfi.

Le indagini degli agenti della Squadra mobile, in collaborazione con quelli del commissariato di Lentini, hanno permesso di individuare il proprietario dell’auto e del probabile conducente del mezzo fuggito. Dopo lunghe ore di appostamento sotto casa, e dopo un ulteriore tentativo di fuga, l’uomo alla fine è stato bloccato.

All’interno del bagagliaio dell’auto vi erano quasi 43 chili di marijuana suddivisa in 34 involucri di varie dimensioni. La droga, venduta al dettaglio, avrebbe fruttato circa 400 mila euro. Sottoposto a interrogatorio, il corriere di marijuana non ha fornito alcuna risposta sul reato da lui commesso.

“La Polizia di Stato esprimendo un lavoro di squadra tra più articolazioni appartenenti per altro a due province limitrofe, è riuscita ad assicurare alla giustizia un pericoloso criminale. Inferto un duro colpo al corriere ed agli altri associati per l’ingente valore della droga. Il risultato più importante è di sicuro quello di aver sottratto alle c.d. piazze di spaccio un così grande quantitativo spesso destinato ai giovanissimi” si legge in una nota della Questura di Ragusa.