Università, riparte l’Osservatorio per il diritto allo studio


La Ministra dell’Istruzione Fedeli: “Tema strategico, proseguire sulla strada degli investimenti”

Riparte l’Osservatorio nazionale per il diritto allo studio universitario previsto dall’articolo 20 del decreto legislativo 68 del 29 marzo 2012

Riparte l’Osservatorio nazionale per il diritto allo studio previsto dall’articolo 20 del decreto legislativo 68 del 29 marzo 2012 e mai più rinnovato dal 2015. La prima riunione si è tenuta al Ministero dell’Istruzione, ed è stata presieduta dalla Ministra Valeria Fedeli.

“Il diritto allo studio universitario è un tema strategico che guarda al futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. L’attuale Governo, in prosecuzione con il precedente, ha stanziato risorse importanti che vanno non solo confermate ma anche incrementate”, dichiara Fedeli. “Penso ad esempio al successo ottenuto con la stabilizzazione del Fondo Integrativo dello Stato a 237 milioni di euro, alla ‘no tax area’ per le famiglie a basso reddito o agli interventi di sostegno agli studenti diversamente abili e a quelli con disturbi specifici di apprendimento. Abbiamo per la prima volta realizzato una campagna informativa per le ragazze e i ragazzi degli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado per spiegare cos’è il diritto allo studio, chi può accedere ai benefici, come si ottengono le borse di studio” prosegue.

“L’Osservatorio è il luogo che tiene insieme e dà continuità a tutte queste azioni. È un importante spazio di proposta, di confronto, di verifica e di monitoraggio per le decisioni politiche in questo settore cruciale. Sul diritto allo studio dobbiamo continuare ad agire con responsabilità, in sinergia con tutti gli attori coinvolti”, continua la Ministra.

“Dobbiamo puntare ad avere una banca dati affidabile e trasparente, grazie alla quale orientare e monitorare in maniera efficace gli interventi. Dobbiamo lavorare per dare informazioni chiare alle studentesse e agli studenti, in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, per far sì che possano conoscere al meglio gli strumenti del diritto allo studio universitario presenti in tutte le regioni italiane. Dobbiamo monitorare le politiche per migliorarle ed emendarle con tempestività, là dove necessario. Garantire il diritto allo studio vuol dire garantire mobilità sociale e dare concreta attuazione all’articolo 3 della nostra Carta fondamentale”, chiude Fedeli.

Come funziona l’Osservatorio per il diritto allo studio universitario

L’Osservatorio si occuperà di creare un sistema informativo per l’attuazione e il monitoraggio del diritto allo studio. Curerà analisi, confronti e ricerche, anche attraverso incontri con gli enti erogatori dei servizi, le università e le istituzioni di alta formazione, artistica, musicale e coreutica (AFAM), sui criteri e le metodologie adottate, con particolare riferimento alla valutazione dei costi di mantenimento agli studi, ai livelli essenziali omogenei nonché ai risultati ottenuti. L’Osservatorio dovrà presentare al Ministro proposte per migliorare l’attuazione del principio di garanzia su tutto il territorio nazionale dei livelli essenziali delle prestazioni. Un compito, dunque, a trecentosessanta gradi. Entro il mese di Marzo di ogni anno presenterà una relazione annuale sull’attuazione del diritto allo studio a livello nazionale.

L’Osservatorio resta in carica tre anni ed è composto da rappresentanti del MIUR, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano della Conferenza dei rettori (CRUI) del Convegno permanente dei direttori e dei dirigenti dell’università (CODAU), del Consiglio nazionale degli studenti universitari (CNSU), della Conferenza dei Collegi universitari di merito (CCUM), da esperti del settore.