In Europa tolleranza zero per le Mutilazioni Genitali Femminili


Martedì, in occasione della Giornata internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, il Parlamento europeo sarà chiamato a votare una risoluzione

In occasione del 6 febbraio, Giornata Mondiale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, ActionAid invita a mobilitarsi

In occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero per le Mutilazioni Genitali Femminili del 6 febbraio, gli eurodeputati chiederanno alla Commissione informazioni sui progressi della strategia “Verso l’eliminazione delle Mutilazioni Genitali Femminili” e sulle azioni intraprese finora.

Nel testo della risoluzione che sarà discussa martedì e votata mercoledì a Strasburgo, si richiede alla Commissione e agli Stati membri di includere misure di prevenzione dalle Mutilazioni Genitali Femminili in tutti i settori strategici (tra cui sanità, assistenza sociale, istruzione e giustizia), rafforzare la cooperazione intersettoriale e garantire una forte azione preventiva nei campi per rifugiati.

Sebbene il diritto penale tuteli le donne in tutti gli Stati membri, solo un numero limitato di casi vengono portati dinanzi alla giustizia. Ciò rappresenta un dato preoccupante e sono quindi necessari programmi di formazione per i responsabili dell’individuazione, delle indagini e dell’azione penale contro le mutilazioni.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, almeno 200 milioni di donne e ragazze in tutto il mondo convivono attualmente con le conseguenze dannose delle Mutilazioni Genitali Femminili. L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) segnala casi di MGF in almeno 13 Stati membri nel 2013 (Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Spagna, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia e Regno Unito).

Sono considerate Mutilazioni Genitali Femminili tutte le procedure che comportano la rimozione parziale o totale degli organi genitali femminili esterni o altre lesioni agli organi genitali femminili per motivi non medici. Queste pratiche sono riconosciute a livello internazionale come una violazione dei diritti umani delle ragazze e delle donne.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite chiedono di porre fine alle Mutilazioni Genitali Femminili entro il 2030 (obiettivo 5 sulla parità di genere).