Tajani a Belgrado avvicina la Serbia all’Unione europea


Il Presidente del Parlamento europeo domani saràin visita nel Paese che entro il 2025 potrebbe entrare nella UE

Tajani in visita ufficiale in Serbia: l'obiettivo è favorire investimenti e l'ingresso entro il 2025 nell'Unione europea

Domani, 31 gennaio, il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, sarà in visita ufficiale in Serbia. Sono previsti incontri bilaterali con il Presidente dell’Assemblea Nazionale serba, Maja Gojković, il Primo Ministro, Ana Brnabić, il Presidente della Repubblica, Aleksandar Vučić e il Primo Vice Ministro e Ministro degli Affari Esteri, Ivica Dačić.

In mattinata, il Presidente del Parlamento terrà un discorso all’Assemblea Costituente Europea, di cui fanno parte rappresentanti di Governo, partiti politici, ONG, sindacati, settore privato e professionisti. Seguirà un dibattito sulle prospettive di adesione della Serbia nell’UE.

Nel primo pomeriggio, il Presidente Tajani e il presidente Vučić apriranno l’evento “Investimenti, crescita e creazione di lavoro, mirato ad attrarre imprese europee in Serbia e facilitare la cooperazione tra imprenditori serbi e UE. Interverranno, tra gli altri: il Presidente di Eurochambres, Christoph Leitl, il Vice Presidente della Banca Europea degli Investimenti, Dario Scannapieco, il presidente della Camera di Commercio e Industria della Serbia, Marko Čadež e il Presidente di Confindustria Balcani, Eric Cosutta. Il governo serbo sarà rappresentato dal Ministro dell’Economia, Goran Knežević e da quello per l’Integrazione Europea, Jadranka Joksimović.

Alla vigilia della visita il Presidente Tajani ha dichiarato: “La Serbia è parte integrante dell’Europa non solo geograficamente. Condividiamo storia, cultura, identità, valori e interessi strategici. La Serbia ha davanti a se l’opportunità storica di diventare membro dell’Unione europea da qui al 2025. Questo vorrebbe dire, non solo incrementare investimenti e benessere per il popolo serbo. Ma anche rafforzare l’influenza politica e la cooperazione all’interno dell’Unione per la sicurezza, la gestione dei flussi migratori e la stabilità di tutta l’area dei Balcani”.

Sono convinto che il futuro della Serbia e dei suoi cittadini sia all’interno dell’Unione Europea. Sono ottimista e apprezzo i grandi sforzi che la leadership serba sta compiendo per raggiungere un traguardo così importante. Restano riforme necessarie e nodi da sciogliere, ma la Serbia non è sola in questo cammino. La mia visita vuole sottolineare che il Paese può contare sul forte sostegno del Parlamento europeo e delle altre istituzioni UE. La Presidenza Bulgara è un’occasione da non perdere per accelerare questa collaborazione” ha aggiunto.

L’iter per l’ingresso della Serbia nell’Unione europea

La Serbia, insieme al Montenegro, è il Paese più vicino all’ingresso nell’Unione europea. Per questo è necessario che continui il processo di riforme economiche e rafforzi lo Stato di diritto. Servono progressi anche nella normalizzazione dei rapporti con il Kosovo. La Commissione Europea presenterà un piano d’azione per l’adesione della Serbia e del Montenegro il 6 febbraio 2018. Il 17 maggio 2018 si terrà a Sofia, in Bulgaria, il summit “EU28-Western Balkans”.

Dall’apertura dei negoziati per l’adesione nel gennaio 2014 sono stati aperti 12 dei 35 capitoli, di cui 2 chiusi provvisoriamente. La Serbia punta a chiudere tutti i capitoli entro il 2022.

Belgrado ha ottenuto ottimi risultati con la stabilizzazione economica nel 2017. Si stima che l’economia continuerà ad essere trainata dall’incremento delle esportazioni e dalla crescita degli investimenti privati, tra cui quelli diretti stranieri (€2bn nel 2017 o 6% del GDP).

Il sostegno dell’UE ha migliorato la gestione della finanza pubblica e la riforma della Pubblica Amministrazione. La Commissione Europea ha appena firmato con la Banca Europea d’Investimenti un accordo del valore di 20 milioni di euro che, grazie all’utilizzo di garanzie, facilita l’accesso al credito per le PMI serbe riducendo gli interessi sui prestiti.

La Serbia partecipa con successo a diversi Programmi UE: Erasmus+, COSME, Horizon2020, Europa Creativa. Beneficia anche degli investimenti Ue garantiti dalla “connectivity agenda”, con l’obiettivo di promuovere infrastrutture di rete che facciano da volano a crescita e occupazione.