Il rinnovo del contratto di militari e Polizia fa infuriare i Vigili del Fuoco


Il sindacato CONAPO attacca il Governo: “Contratto dei Vigili del Fuoco ancora al punto zero, tabelle tenute segrete”

Dopo il rinnovo del contratto di lavoro di Forze Armate e forze di Polizia protestano i Vigili del Fuoco

Dopo nove anni di blocco dei contratti, nella notte è stato siglato l’accordo negoziale riguardante le Forze armate, di sicurezza e di polizia. “Un nuovo contratto per tutti coloro che quotidianamente sono impegnati a garantire la difesa e la sicurezza della collettività” ha scritto su Twitter il Ministero della Difesa. “450mila lavoratrici e lavoratori del comparto sicurezza e difesa della Pa da oggi hanno un nuovo contratto”, ha annunciato la Ministra per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia Madia con un tweet.

La stessa Madia ha spiegato che si tratta di aumenti a regime, di 125 euro circa al mese per le forze armate e 132 per le forze di polizia. “Poi ci sono gli arretrati, che arriveranno compatibilmente con i tempi tecnici: circa 556 euro per la polizia e 517 per le forze armate” ha aggiunto.

Presente anche il Ministro dell’Interno Marco Minniti, che ha spiegato che anche il rinnovo del contratto dei Vigili del Fuoco “è in dirittura d’arrivo e di questo ne siamo particolarmente soddisfatti”.

Non la pensa allo stesso modo, però, Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo dei Vigili del Fuoco. “Il contratto di lavoro dei Vigili del Fuoco è ancora al punto zero e il governo non ha ancora reso noto nessun testo e nessuna tabella degli aumenti. Nell’ultima riunione di venti giorni fa, alla presenza dei ministri Minniti e Madia, la parte pubblica si era impegnata a inviarci per il giorno dopo le bozze del rinnovo contrattuale ma ad oggi registriamo ancora il nulla, nonostante le cifre siano a loro conosciute in quanto oggetto di spot del governo sui maggiori quotidiani” afferma.

Per Brizzi “è evidente la volontà di presentare all’ultimo momento un pacchetto preconfezionato in altre stanze, con la formula ‘prendere o lasciare’ , in modo da ridurre i margini di trattativa ed evitare lamentele in periodo di campagna elettorale. Non è ciò che meritano i Vigili del Fuoco italiani che purtroppo, a fronte delle risorse stanziate nella legge di bilancio, continueranno a restare sottopagati rispetto agli altri Corpi dello stato”.

“Il governo – aggiunge – aveva tempo da luglio 2015, a seguito della sentenza della Corte costituzionale, per avviare la discussione anche sulla parte normativa, sarebbe stato un segno di rispetto verso i Vigili del Fuoco che sono il Corpo peggio pagato di tutto lo Stato e ora si vorrebbe discutere di retribuzioni e di tutele contrattuali ferme da 9 anni in pochi giorni ? Qualcosa non quadra”.