Il protezionismo di Trump non frena il made in Italy


Il presidente americano è arrivato a Davos. La Coldiretti: “Record storico per il nostro agroalimentare”

Il presidente americano Donald Trump è arrivato a Davos. Domani il discorso sul protezionismo americano che non frena però il Made in Italy

Gli occhi della finanza mondiale oggi sono puntati su Davos, in Svizzera, dove è arrivato il presidente americano Donald Trump per partecipare al World Economic Forum. Oggi Trump incontrerà il primo ministro inglese Theresa May e quello israeliano Benyamin Netanyahu ma sale l’attesa per il discorso di domani, che sarà all’insegna delle politiche protezionistiche della presidenza Trump.

Una politica che non ha frenato comunque il Made in Italy negli Stati Uniti dove nel 2017 è stato raggiunto il record storico per un importo complessivo per la prima volta superiore a 40 miliardi di euro grazie ad un aumento del 9,8% rispetto all’anno precedente. Ad affermarlo è la Coldiretti in occasione dell’appuntamento di Davos sulla base di una analisi degli ultimi dati Istat relativi al commercio estero nel 2017.

“Gli Stati Uniti – sottolinea la Coldiretti – sono di gran lunga il principale mercato di riferimento per il Made in Italy fuori dall’Unione Europea con un impatto rilevante anche per l’agroalimentare. La nuova strategia di Trump ‘America First’ sembra avere i primi effetti in una politica monetaria aggressiva che tuttavia rischia di costare caro all’ Italia” prosegue la Confederazione.

“Le esportazioni di cibo e bevande dall’Italia sono aumentare del 6% nel 2017 per un totale di circa 4 miliardi di euro, il massimo di sempre. Gli Usa si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna. Il vino – conclude la Coldiretti – risulta essere il prodotto più gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta”.