Il Presidente della Repubblica Mattarella in visita all’INGV


Il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) Carlo Doglioni: “Siamo onorati, è un incoraggiamento a continuare a svolgere al meglio il nostro compito di ricerca e di sorveglianza”

Il Presidente Sergio Mattarella con il Presidente INGV Carlo Doglioni, durante la visita nella sede di Roma dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Oggi l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha accolto nella sua sede romana il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita per la prima volta nella storia dell’Ente.

Il Capo dello Stato nel corso del suo intervento ha espresso apprezzamento e riconoscenza per le attività dell’Istituto e ha ringraziato coloro che vi operano e coloro che lo guidano: ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi, tutti coloro che sui vari versanti e sui vari fronti svolgono attività di grande eccellenza in questo luogo.

“Oggi è un giorno importante per l’INGV, il principale ente di ricerca italiano per lo studio delle geoscienze e componente del sistema di protezione civile per la pericolosità sismica e vulcanica”, dichiara il Presidente INGV Carlo Doglioni. “Siamo onorati della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto conoscere da vicino lo straordinario lavoro di questa comunità scientifica. L’Istituto è articolato in 3 Dipartimenti tematici, Terremoti, Vulcani e Ambiente, che coordinano l’attività scientifica di 9 Sezioni, distribuite in 26 sedi su tutto il territorio nazionale”.

Il Capo dello Stato è stato accolto dal Presidente INGV e dal Direttore Generale Maria Siclari; con loro ha visitato la Sala Sismica Nazionale, in collegamento anche con le Sale Operative dell’Osservatorio Vesuviano e dell’Osservatorio Etneo, rispettivamente Sezioni di Napoli e Catania dell’Istituto. Il Presidente Mattarella ha avuto modo così di seguire in diretta le attività di monitoraggio e sorveglianza sismica, vulcanica e di allerta tsunami dell’Ente.

“Come INGV, siamo sentinelle attente del respiro della terra, ma non spettatori inerti degli eventi naturali: dobbiamo, vogliamo conoscerli sempre più, per scoprirne i segreti più intimi, che devono gradualmente essere tradotti in un livello più maturo di resilienza, per dare le informazioni più corrette per un’edilizia adeguata alla pericolosità sismica, per contribuire a ridurre il rischio vulcanico, per salvaguardare l’ambiente, il clima e, perché no, trovare nuove forme meno inquinanti di energia. Guardare al passato per capire il presente e progettare il futuro”, ha aggiunto il Presidente Doglioni.

In dono al Presidente Mattarella, l’ INGV ha offerto una copia del sismogramma che registrò il terremoto del Belìce del 1968. Ricorre, infatti, quest’anno il cinquantenario del terremoto più forte che colpì la Valle del Belìce nella notte del 15 gennaio del 1968, un’area fino ad allora considerata a bassa pericolosità sismica.

“La visita del Presidente della Repubblica nella sede INGV è un incoraggiamento a continuare a svolgere al meglio il nostro compito di ricerca e di sorveglianza; l’Istituto è proiettato verso una progettualità scientifica sempre più di frontiera nello studio della struttura e della dinamica della Terra, della prevenzione e mitigazione dei rischi naturali, al servizio degli Italiani e della cultura”.

Che cos’è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nasce il 10 gennaio 2001 (in attuazione del Decreto legislativo 29/9/1999 n. 381) “… come ente di ricerca non strumentale, nel quale confluiscono l’Istituto Nazionale di Geofisica (ING), l’Osservatorio Vesuviano (OV), nonché i seguenti istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR): Istituto Internazionale di Vulcanologia di Catania (IIV); Istituto di Geochimica dei Fluidi di Palermo (IGF); Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico di Milano (IRRS)”.

L’INGV ha quindi raccolto, integrato e valorizzato le competenze e le risorse intellettuali e materiali dell’Osservatorio Vesuviano, primo osservatorio vulcanologico al mondo fondato nel 1841 e dell’Istituto Nazionale di Geofisica, ente fondato da Guglielmo Marconi nel 1936, oltre che degli altri prestigiosi istituti del CNR.

Oltre alle attività istituzionali, caratteristiche degli enti di provenienza, tra cui si ricorda la gestione della Rete Sismica Nazionale (costituita all’indomani del disastroso terremoto dell’Irpinia del 1980), al nuovo ente sono stati affidati altri importanti compiti di grande rilevanza sociale nel campo della prevenzione delle calamità naturali. L’ INGV monitora lo space weather, fa ricerche avanzate nei campi del geomagnetismo, dell’aeronomia, della geofisica ambientale. Inoltre studia le modificazioni del clima e le attività di caratterizzazione ambientale anche in ambito marino.

L’ente si articola in Dipartimenti e Sezioni. I Dipartimenti corrispondono alle tre macroaree di ricerca scientifica e tecnologia: Ambiente, Terremoti e Vulcani.

Le Sezioni sono le unità organizzative presso le quali si svolgono le attività di ricerca e di servizio INGV: Osservatorio Nazionale Terremoti, Roma 1, Roma 2, Milano, Bologna, Pisa, Napoli-Osservatorio Vesuviano, Catania-Osservatorio Etneo e Palermo.

Sedi Distaccate: Ancona, Arezzo, Bari, Ercolano, Genova, Gibilmanna, Grottaminarda, L’Aquila, Lecce, Lipari, Messina, Nicolosi, Portovenere, Rende, Rocca di Papa, Roma-via Pinturicchio, Stromboli e Vulcano.

Le attività dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

La missione istituzionale dell’ INGV è quella di promuovere e valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica nel campo delle geoscienze. L’ampiezza delle tematiche studiate si riflette sulla multidisciplinarietà e interdisciplinarietà che si concretizza attraverso progetti di ricerca scientifica e tecnologica che spaziano dallo studio dei terremoti dei vulcani e dei maremoti, alle numerose tematiche ambientali (fisica dell’alta atmosfera, interazioni Terra-Sole, clima, oceanografia, inquinamento, georisorse) che possono essere analizzate con metodi geologici, geofisici e geochimici. La possibilità di realizzare queste numerose attività si fonda sull’uso delle Infrastrutture di ricerca dell’INGV che consentono di monitorare e studiare le diverse componenti del Sistema Terra, di raccogliere ed elaborare una grande mole di dati, nonché di renderli fruibili alla comunità scientifica e alla Società.

Quando un evento sismico, vulcanico o maremoto colpisce l’Italia, è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Centro di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile (DPC) in Italia, a dare il via a una catena di azioni che attivano in pochi minuti il meccanismo nazionale di Protezione Civile, il cui Dipartimento attiva i soccorsi alle popolazioni colpite. L’Istituto, infatti, oltre a provvedere alla gestione, mantenimento e potenziamento della Rete Sismica Nazionale Centralizzata e delle reti multiparametriche di monitoraggio dei vulcani campani e siciliani, collabora stabilmente mediante convenzione con il DPC, alle attività di sorveglianza della sismicità, del vulcanismo e dei maremoti nel territorio nazionale e nell’area mediterranea.

Inoltre si occupa, per conto dello Stato, dell’allertamento relativo alle emissioni di cenere vulcanica in atmosfera per fini aeronautici. I segnali, acquisiti dalla Rete Sismica Nazionale Centralizzata, vengono trasmessi in tempo reale alle sale operative di Roma, Napoli e Catania, dove personale specializzato, presente 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, li elabora, per ottenere i parametri dell’evento e dei processi in atto. L’Istituto è profondamente impegnato in attività di divulgazione scientifica a tutti i livelli scolastici e al pubblico tramite musei, conferenze e diffusione dell’informazione tramite la rete.