Saldi invernali al via, il Codacons: “Sono obsoleti, vanno aboliti”


Per l’associazione le vendite si preannunciano in calo: “I consumatori preferiscono iniziative come il Black Friday”

Dopo Basilicata (2 gennaio) e Valle d'Aosta (3 gennaio), domani partonoo i saldi invernali in tutto il resto d'Italia ad eccezione della Sicilia dove cominceranno il 6 gennaio

Dopo Basilicata (2 gennaio) e Valle d’Aosta (3 gennaio), domani partono i saldi invernali in tutto il resto d’Italia ad eccezione della Sicilia dove cominceranno il 6 gennaio.

Per il Codacons però “i saldi di fine stagione sono oramai obsoleti e superati, non incontrano più l’interesse dei consumatori e, pertanto, vanno aboliti per legge”.

L’associazione dei consumatori sottolinea come siano profondamente cambiate le abitudini d acquisto dei cittadini, e come i saldi invernali in partenza domani faranno registrare l’ennesimo flop.

“Ancora una volta le vendite durante i saldi faranno registrare una contrazione – spiega l’associazione. – Le famiglie infatti non prevedono di effettuare grandi acquisti durante gli sconti né dedicheranno significativi budget di spesa ai saldi, al punto che solo il 40% degli italiani conta di approfittare delle vendite di fine stagione per fare qualche acquisto nei negozi”.

“Il flop dei saldi è da attribuire sia alla partenza degli sconti a ridosso delle festività natalizie e di Capodanno, quando i portafogli degli italiani risultano già svuotati dalle spese per regali, pranzi e cenoni, sia a profonde modifiche nelle abitudini dei consumatori” spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi.

“I cittadini possono infatti acquistare tutto l’anno prodotti scontati attraverso le piattaforme e-commerce, con il commercio online che attira un numero sempre crescente di acquirenti, al pari di iniziative come il Black Friday che hanno portato le famiglie ad anticipare acquisti prima relegati al periodo dei saldi” aggiunge.

Il budget medio nazionale dedicato ai saldi invernali scenderà quindi a una media di 168 euro a famiglia, con una contrazione del -4% rispetto agli sconti di fine stagione del 2017 secondo le stime dell’associazione dei consumatori.