Da Gennaio sacchetti di frutta e verdura a pagamento: stangata da 50 euro


Il 1° Gennaio entra in vigore la norma prevista dal Dl Mezzogiorno: i sacchetti costeranno dai 2 ai 10 centesimi l’uno

Dal 1° Gennaio 2018 i sacchetti per frutta e verdura sfusa, pesce, affettati e altri prodotti alimentari di mercati e supermercati saranno a pagamento

Dal 1° Gennaio 2018 i sacchetti per frutta e verdura sfusa ma anche pesce, affettati e altri prodotti alimentari di mercati e supermercati diventeranno a pagamento. È quanto prevede la norma introdotta dal Decreto legge Mezzogiorno secondo la quale i sacchetti leggeri e ultraleggeri, ovvero con spessore della singola parete inferiore a 15 micron, siano biodegradabili e compostabili, con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40%, non possano essere riutilizzabili e debbano essere distribuiti esclusivamente a pagamento.

Ciò significa che ogni volta che si va a fare la spesa al supermercato occorrerà pagare dai 2 ai 10 centesimi di euro per ogni sacchetto, e sarà obbligatorio utilizzarne uno per ogni genere alimentare, non potendo mischiare prodotti che vanno pesati e che hanno prezzi differenti.

In diversi supermercati, accanto al distributore dei sacchetti, campeggia già l’avviso per i consumatori, che dal 1° Gennaio 2018 si troveranno a dover affrontare una nuova tassa occulta.

Tutto ciò, come afferma il Codacons, comporterà un evidente aggravio di spesa, con una stangata su base annua che varia dai 20 ai 50 euro a famiglia a seconda della frequenza degli acquisti nel corso dell’anno.

“Si tratta di una vera e propria tassa occulta a danno dei cittadini italiani che non ha nulla a che vedere con la giusta battaglia in favore dell’ambiente” spiega il presidente Carlo Rienzi.

“Abbiamo già inviato una istanza d’accesso al Ministero dell’economia per conoscere tutti i dettagli di tale norma ingiusta, e siamo pronti a dare battaglia impugnando nelle sedi competenti un provvedimento ingiusto che finisce solo per introdurre aggravi di spesa sulle spalle dei consumatori” aggiunge Rienzi.