Il Codacons attacca la Raggi: “Su Spelacchio c’è poco da ridere”


L’associazione dei consumatori risponde alla sindaca: “I 48mila euro buttati al vento non sono da prendere con il sorriso”

Spelacchio è stato pagato 48mila euro dal Comune di Roma

Dopo la triste fine di Spelacchio, l’albero di Natale di Piazza Venezia che si è seccato prima delle Feste, il Campidoglio ha avviato un’indagine interna per capire il motivo. A renderlo noto è stata la sindaca di Roma Virginia Raggi a margine dell’inaugurazione del presepe di Piazza di Spagna: “Voglio rassicurare tutti: abbiamo avviato un’indagine interna per capire esattamente di chi sia la responsabilità. Prendiamola con un sorriso, a Spelacchio si sono affezionati tutti e poi ci sono problemi ben più gravi”.

Al Codacons però non sono piaciute le affermazioni odierne della sindaca sul caso Spelacchio. “Lasciamo decidere ai giudici della Corte dei Conti, cui il Codacons ha inviato un esposto, se la vicenda può essere chiusa con un sorriso” tuona il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi.

“Noi al contrario riteniamo che le dichiarazioni del sindaco siano offensive per i cittadini romani, perché buttare al vento 48mila euro di soldi pubblici per un albero di Natale che ha fatto il giro del mondo per bruttezza e non in grado di arrivare nemmeno alle Feste, non provoca affatto il sorriso negli utenti” aggiunge.

“Ricordiamo al sindaco Raggi, inoltre, che i 48mila euro sprecati per Spelacchio potevano essere utilizzati per altri scopi, ad esempio per riparare qualche buca stradale o per acquistare pezzi di ricambio per i bus fermi nei depositi” prosegue Rienzi.

Infine dal Codacons arriva una stoccata anche per l’assessore all’Ambiente di Roma Pinuccia Montanari, secondo cui l’albero di Piazza Venezia sarebbe “assolutamente suggestivo”. “Non vogliamo commentare i gusti personali dell’assessore, ma se la Montanari ama così tanto Spelacchio, la invitiamo ad installarlo in casa sua al più presto, così da liberare romani e turisti dallo scempio di Piazza Venezia” conclude Rienzi.