Lavoro, quasi 3 milioni di nuovi precari: mai così tanti dal 1992


Lo rilevano i dati Istat del terzo trimestre 2017: tasso di disoccupazione stabile all’11,2%

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Continuano a diminure le transizioni da dipendente a termine a dipendente a tempo indeterminato (dal 24,3% al 16,5%)

ROMA – Lavoro sì, ma a tempo. Nel terzo trimestre del 2017 secondo i nuovi dati diffusi oggi dall’Istat, gli occupati con contratto a termine hanno sfiorato i 2,8 milioni: sono arrivati infatti a quota due milioni e 784 mila, segnando per il settimo trimestre consecutivo il nuovo massimo storico, il record dall’inizio della serie storica (IV trimestre 1992). Nell’ultimo trimestre sono cresciuti del 3,9% su base congiunturale e del 13,4% su base annua.

Dal lato dell’offerta di lavoro, nel terzo trimestre del 2017, che va da lunedì 3 luglio 2017 a domenica 1 ottobre 2017, l’occupazione presenta una nuova crescita congiunturale (+79 mila, 0,3%) dovuta all’ulteriore aumento dei dipendenti (+101 mila, +0,6%), soltanto nella componente a tempo determinato a fronte della stabilità del tempo indeterminato. Continuano invece a calare gli indipendenti (-22 mila, -0,4%). Il tasso di occupazione cresce di 0,2 punti rispetto al trimestre precedente arrivando al 58,1%. I dati mensili più recenti (ottobre 2017) mostrano, al netto della stagionalità, una sostanziale stabilità del numero di occupati rispetto a settembre.

La dinamica tra il terzo trimestre del 2017 e lo stesso periodo dell’anno precedente porta a una crescita di 303 mila occupati (+1,3%) circoscritta ai dipendenti (+2,3%), soprattutto a termine, a fronte di una nuova diminuzione degli indipendenti (-1,8%). L’incremento in termini assoluti è più consistente per gli occupati a tempo pieno. Il tempo parziale aumenta soprattutto nella componente volontaria. La crescita dell’occupazione riguarda entrambi i generi e tutte le ripartizioni ed è più intensa per le donne e nel Mezzogiorno. Nel terzo trimestre 2017 torna a crescere l’occupazione per i giovani 15-34 anni e il relativo tasso di occupazione, sia in termini tendenziali sia congiunturali.

Il tasso di disoccupazione rimane stabile rispetto al trimestre precedente e diminuisce di 0,4 punti in confronto a un anno prima. Nei dati di ottobre 2017, in termini congiunturali, i tassi di disoccupazione e di inattività 15-64 anni rimangono stabili.

In calo gli inattivi

Nel terzo trimestre 2017 si stima a 1 milione 599 mila il numero di persone in cerca di occupazione da almeno 12 mesi (-6 mila, -0,4%); l’incidenza di questo gruppo sul totale disoccupati sale al 58,4% (+1,2 punti in un anno) a ragione della diminuzione più intensa del numero di disoccupati di breve durata (-5,1%).

Nella ricerca di lavoro continua a prevalere l’uso del canale informale: rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica più diffusa, seppure in diminuzione (81,9%, -1,5 punti); seguono l’invio di curriculum (64,8%, -4,5 punti) e la ricerca tramite internet (55,6%, -0,8 punti). Benché meno utilizzati, crescono le quote di quanti dichiarano di aver sostenuto un colloquio di lavoro (23,3%, +1,1 punti) o di essersi iscritti al centro per l’impiego (22,7%, +0,9 punti).

Nel terzo trimestre 2017 si è molto accentuata la riduzione degli inattivi di 15-64 anni (-300 mila in un anno) e del corrispondente tasso di inattività (-0,6 punti). Il calo dell’inattività riguarda entrambe le componenti di genere, tutte le ripartizioni e le diverse classi di età; la diminuzione coinvolge soprattutto le forze di lavoro potenziali (-264 mila, -7,5%) e in lieve misura anche gli inattivi che non cercano lavoro e non sono disponibili (-36 mila, -0,4% ). Dai dati di flusso, per le forze di lavoro potenziali è aumentata la percentuale di quanti transitano verso la disoccupazione (dal 18,3% al 19,9% nei dodici mesi).