Rajoy commissaria la Repubblica di Catalogna: elezioni il 21 Dicembre


Proclamata l’indipendenza ma il Senato approva l’attivazione dell’articolo 155 della Costituzione

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Il premier spagnolo Mariano Rajoy (foto Twitter)

MADRID – Tensione alle stelle in Spagna dopo la proclamazione di indipendenza da parte della Catalogna e la contromossa da parte del governo Rajoy.

I fatti: oggi il governo catalano del presidente Puidgemont, con voto segreto (70 sì, 10 no e due schede bianche) ha proclamato la nascita della Repubblica di Catalogna. Un passo conseguente al referendum dello scorso 1° Ottobre sull’indipendenza della regione spagnola, dichiarato incostituzionale da Madrid e dal Tribunale costituzionale spagnolo ma ugualmente tenuto tra mille polemiche e violenti scontri ai seggi dopo l’invio della Guardia Civil a Barcellona e nelle altre città catalane per impedire il voto.

“Adesso dovremo mantenere il polso della situazione, nel territorio della pace e della dignità” ha detto Puidgemont subito dopo il voto.

Migliaia di persone si sono riversate nelle strade delle principali città della Catalogna, in attesa della reazione del governo centrale che non si è fatta attendere.

Il premier Mariano Rajoy ha destituito Puidgemont e i membri del “parlamentino” della nuova Repubblica di Catalogna, che rischia dunque di avere vita breve. Il Senato spagnolo ha approvato infatti l’attivazione dell’articolo 155 della costituzione che blocca ogni velleità della regione indipendentista: il governo catalano sarà sciolto e più di 100 direttori di enti e dipartimenti saranno commissariati, così come i Mossos d’Esquadra, la polizia catalana.

Secondo quanto deciso dall’esecutivo Rajoy, inoltre, il 21 Dicembre, si terranno le elezioni in Catalogna per la nascita di un nuovo Governo.

Chiedo a tutti gli spagnoli di rimanere tranquilli. Lo stato di diritto restaurerà la legalità in Catalogna” ha twittato Rajoy che poi, di fronte alle telecamere ha illustrato la linea dura dell’esecutivo.

L’unico obiettivo del governo spagnolo è dunque quello di ristabilire la legalità attraverso le urne: “Questi sono i mezzi e le procedure che abbiamo deciso di adottare per impedire che i responsabili della Generalitat possano continuare ad attentare alla nostra Costituzione. È una decisione eccezionale presa di fronte a una situazione eccezionale” ha detto il Presidente del consiglio spagnolo.

Non si sono fatte attendere neppure le reazioni internazionali, tutte ovviamente vicine all’esecutivo della Spagna: Unione europea, Francia, Germania, Italia e Stati Uniti hanno espresso il proprio sostegno a Madrid.

“La dichiarazione d’indipendenza votata oggi dal Parlamento catalano è una violazione dello Stato di diritto, della Costituzione spagnola e dello Statuto dell’Autonomia Catalana, che sono parte del quadro normativo dell’Unione europea” ha affermato il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.

“Nessuno nell’Unione europea riconoscerà questa dichiarazione. Ora più che mai, è necessario ristabilire la legalità come base per il dialogo e garanzia della libertà e dei diritti di tutti i cittadini catalani” ha aggiunto.

Intanto domenica a Barcellona è in programma un’altra manifestazione degli unionisti mentre lunedì potrebbe essere la giornata chiave per Puidgemont, il vicepresidente catalano Oriol Junqueras e gli altri esponenti indipendentisti: dopo essere stati denunciati, i vertici della neonata Repubblica di Catalogna rischiano il carcere per sedizione e ribellione.