Antitrust richiama Ryanair: “Informazioni su rimborsi più chiare”


Al Codacons non basta: “Serve una sanzione esemplare”

ryanair nuovi voli cancellati
Rabbia dei passeggeri rimasti a terra e delle associazioni dei consumatori

ROMA – L’Antitrust alza la voce con Ryanair dopo il caso delle centinaia di voli cancellati e le difficoltà per i passeggeri rimasti a terra di ottenere indennizzi.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato misure cautelari nei confronti del vettore aereo irlandese dopo le cancellazioni dei voli operate negli scorsi mesi di settembre e ottobre e ha imposto alla compagnia di dare subito ai consumatori informazioni chiare, trasparenti e immediatamente accessibili ai sensi del Regolamento Ce 261/2004.

In particolare, l’Antitrust, anche dopo l’avvio del procedimento istruttorio del 20 settembre 2017, sulla base di ulteriori elementi acquisiti, ha rilevato che la compagnia ha continuato a diffondere in modalità incomplete, non trasparenti e fuorvianti, sia sul proprio sito Internet che nelle comunicazioni indirizzate ai consumatori, le informazioni sul diritto alla compensazione pecuniaria dei passeggeri italiani che hanno maturato tale diritto a seguito delle cancellazioni dei voli operate da Ryanair, in larga misura riconducibili a ragioni organizzative e gestionali del vettore.

“Tale condotta, rivestendo i caratteri dell’attualità, appare suscettibile di provocare un danno grave e irreparabile ai consumatori, anche tenuto conto del decorso del tempo rispetto al momento in cui l’evento cancellazione massiva si è verificato, ostacolando l’esercizio del diritto alla compensazione pecuniaria da parte dei consumatori che hanno subito notevoli disagi a causa della soppressione dei voli” sottolinea l’Antitrust.

Per questo, l’Autorità ha richiesto a Ryanair – sia attraverso una comunicazione specificamente diretta ai consumatori italiani che attraverso informazioni facilmente reperibili già a partire dall’home page del sito internet in lingua italiana della compagnia – di informare i consumatori italiani, con pari chiarezza, dei diritti nascenti dalla cancellazione dei voli operate nei mesi di settembre/ottobre del corrente anno, in modo da consentire loro di acquisire piena ed adeguata consapevolezza relativamente:

  • al complesso dei diritti spettanti al consumatore a seguito delle cancellazioni, quali il diritto al rimborso e/o alla modifica gratuita del volo cancellato e alla compensazione pecuniaria, ove dovuta;
  • all’elenco completo delle date, delle tratte e del numero (e.g.: FRxxx) di ogni volo cancellato in relazione al quale è sorto non solo il diritto al rimborso e/o alla modifica gratuita del volo ma anche alla compensazione pecuniaria, ove dovuta;
  • alla connessa ed immediata fruibilità della procedura da seguire per richiedere il rimborso, la modifica gratuita del volo e la compensazione pecuniaria ad essi spettante.

Ora Ryanair dovrà comunicare all’Autorità l’avvenuta esecuzione di quanto disposto nel provvedimento di sospensione entro 10 giorni dal suo ricevimento, inviando una relazione dettagliata nella quale vengano illustrate le misure adottate.

Al Codacons però non basta il richiamo dell’Antitrust e l’associazione chiede all’Autorità di elevare una sanzione nei confronti della compagnia area per le carenti informazioni rese agli utenti in merito ai loro diritti a seguito della cancellazione dei voli.

“L’Antitrust ha confermato quanto denunciato subito dal Codacons all’indomani del caos cancellazioni, ossia le carenti informazioni rese dall’azienda in merito ai risarcimenti spettanti ai passeggeri in caso di annullamento del volo con preavviso inferiore alle 2 settimane” spiega il presidente Carlo Rienzi.

“Il richiamo dell’Antitrust non è sufficiente, perché il danno oramai è stato fatto e molti viaggiatori non sono stati adeguatamente informati circa il diritto alla compensazione pecuniaria prevista dalle norme. Serve una sanzione esemplare nei confronti di Ryanair, che cancellando i voli e dando informazioni incomplete ha arrecato un danno enorme agli utenti italiani” conclude Rienzi.