Offerte e diritto di recesso Wind-Tre: Antitrust apre procedimento


L’Autorità farà luce sulle presunte pratiche commerciali scorrette segnalate dal Codacons

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Wind-Tre di nuovo nel mirino dell’Antitrust

ROMA – L’Antitrust ha aperto un formale procedimento nei confronti della società telefonica Wind-Tre, per la possibile fattispecie di pratiche commerciali scorrette a seguito di denuncia presentata dal Codacons. Lo rende noto l’associazione dei consumatori, che pubblica alcuni stralci della decisione adottata dall’Autorità per la concorrenza.

Nell’avviso di avvio di procedimento l’Antitrust informa che:

il professionista avrebbe diffuso informazioni non chiare ed incomplete in ordine ai seguenti aspetti:

– Le locuzioni “senza limiti”, “traffico internet illimitato” ed altre similari nelle comunicazioni commerciali rispetto al traffico extrasoglia

Nel caso delle offerte mobili, i termini “illimitato”, “Unlimited” e simili locuzioni sono contraddette dall’esistenza di traffico internet extra-soglia, i cui costi e la velocità di navigazione ridotta sulle rete mobile per alcune offerte risultano indicati con modalità informative scarsamente percepibili ai consumatori.

– I costi di recesso anticipato rispetto al vincolo di durata dell’offerta in promozione

In base alle informazioni acquisite ed alle verifiche svolte risulta che per le offerte di rete fissa l’informativa sui costi di recesso anticipato rispetto al vincolo di durata (generalmente stabilito dalla società Wind Tre in 24 o 30 mesi), non risulta chiara e collocata con adeguato risalto vicino alle informazioni principali.

I comportamenti descritti potrebbero integrare una violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo, in quanto contrari alla diligenza professionale e suscettibili di alterare le scelte economiche dei consumatori”.

“Ora l’Antitrust dovrà svolgere le necessarie verifiche e, se confermate le violazioni ipotizzate dal Codacons, Wind-Tre rischia una salata sanzione pecuniaria per aver adottato comportamenti lesivi dei diritti dei consumatori” conclude il Codacons.