Lemonsoda finisce in mani danesi: Campari vende a Royal Unibrew


Cedute anche Oransoda, Pelmosoda e Mojito Soda: closing entro fine anno

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Ceduti anche il sito produttivo e di imbottigliamento di Crodo, la sorgente d’acqua e il magazzino

ROMA – Anche la Lemonsoda finisce in mani straniere dopo l’annuncio da parte del Gruppo di un accordo per la cessione a Royal Unibrew A/S, società produttrice di bevande con sede in Danimarca. Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del 2017.

Un’operazione da 80 milioni di euro che comprende le bevande gassate analcoliche a base di frutta quali Lemonsoda, Oransoda, Pelmosoda e Mojito Soda, raggruppate sotto il marchio Freedea, e i marchi Crodo (a esclusione di Crodino).

“Oltre ai marchi, il perimetro della vendita include il sito produttivo e di imbottigliamento situato a Crodo, nel Nord Italia, la sorgente d’acqua e il magazzino” si legge in una nota del Gruppo.

Lo scorso anno i marchi finiti in Danimarca hanno registrato vendite nette totali pari a 32,8 milioni e un margine di contribuzione (margine lordo dopo le spese per pubblicità e promozioni), prima dei costi allocati e degli ammortamenti, pari a 6,3 milioni. Le vendite totali dei brand ceduti rappresentano circa il 2% delle vendite totali di Gruppo Campari nell’anno 2016. L’Italia costituisce il mercato principale per i brand, con un peso pari all’84,3% delle vendite nell’anno 2016. Il controvalore totale dell’operazione corrisponde a un multiplo di circa 13 volte il margine di contribuzione, prima dei costi allocati e degli ammortamenti, relativo ai brand ceduti.

Nell’ambito dell’operazione e con efficacia a partire dalla data del closing, Gruppo Campari e Royal Unibrew hanno stipulato un accordo di produzione pluriennale, in base al quale i danesi continueranno a produrre alcuni prodotti di proprietà di Gruppo Campari, attualmente imbottigliati nello stabilimento di Crodo.

Lemonsoda e gli altri marchi venduti erano entrati nel portafoglio di Campari nel 1995, nell’ambito della prima acquisizione del Gruppo. La gamma faceva parte di un portafoglio più ampio di brand che includeva anche l’aperitivo analcolico Crodino, brand escluso dall’operazione annunciata e che rimane attualmente un marchio strategico di proprietà del Gruppo Campari. Nel corso degli anni Gruppo Campari ha introdotto con successo varie line extension, rafforzando ulteriormente il business Lemonsoda, leader di mercato indiscusso nel segmento delle limonate in Italia.

“La transazione mostra l’impegno di Gruppo Campari volto a razionalizzare il portafoglio per aumentare il focus sui brand spirit prioritari. Dall’inizio del 2017 Gruppo Campari ha ceduto attività non strategiche per un valore complessivo di circa 310 milioni di euro” si legge ancora nella nota.

Royal Unibrew A/S, società per azioni danese quotata al Nasdaq Nordic Stock Exchange, è uno dei maggiori player nel settore della birra, soft drink, acqua minerale, bevande di sidro, energy drink e bevande analcoliche a base di malto, con posizioni di leadership principalmente nel Nord Europa, in Italia e nei mercati internazionali delle bevande a base di malto.

“La vendita del business Lemonsoda e Crodo rappresenta un ulteriore passo della nostra strategia di razionalizzazione delle attività non strategiche. In particolare, a seguito di questa transazione, usciamo dal settore delle bevande analcoliche, mantenendo il nostro marchio principale Crodino, al fine di focalizzarci ulteriormente sul segmento degli aperitivi in Italia” afferma Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer-Gruppo Campari.

“Siamo molto lieti di firmare questo accordo con Royal Unibrew, un’azienda impegnata a sviluppare brand nel segmento delle bevande analcoliche e acque minerali, dunque un fit perfetto per la gamma Lemonsoda. Inoltre, siamo soddisfatti di poter trasferire il sito produttivo di Crodo a un Gruppo intenzionato a investire nel segmento delle bevande analcoliche con ambiziosi piani di crescita per il sito produttivo” aggiunge.

“L’acquisizione consolida il nostro impegno nel mercato italiano e rafforza il nostro posizionamento. Con Ceres Strong Ale abbiamo un prodotto must have, al quale aggiungiamo Lemonsoda, come brand numero due nel nostro portafoglio. Lemonsoda è il leader di mercato nel segmento delle limonate, con una distribuzione quasi pari a quella di Ceres Strong Ale” sottolinea Hans Savonije, CEO Royal Unibrew.

“Questo è uno dei motivi per cui consideriamo questo business un buon fit. Riteniamo che grazie alla nostra consolidata esperienza in molteplici categorie del settore delle bevande saremo in grado di generare crescita dal business acquisito” conclude.

Coldiretti: il 75% dei marchi italiani è in mani straniere

Ormai tre marchi storici del Made in Italy alimentare su quattro sono già in mani straniere afferma la Coldiretti in riferimento all’operazione annunciata dal Gruppo Campari.

Una cessione che segue di poco quest’anno l’acquisizione da parte di Associated British Foods (Abf) di Acetum spa, principale produttore italiano dell’Aceto Balsamico di Modena Igp. “Nell’ultimo decennio gli stranieri hanno acquisito quote di proprietà nei principali settori dell’agroalimentare italiano, dalla pasta all’olio, dalle conserve di pomodoro agli spumanti, dai gelati ai salumi fino ai biscotti” spiega la Confederazione.

“Uno shopping senza freno che è stato peraltro accompagnato solo da sporadiche azioni dell’Italia all’estero dove spesso sono stati frapposti ostacoli. Purtroppo il cambiamento di proprietà ha significato spesso lo spostamento delle fonti di approvvigionamento della materia prima a danno dei coltivatori italiani che offrono un prodotto di più alti standard qualitativi ma anche a volte – conclude la Coldiretti – lo svuotamento finanziario delle società acquisite, delocalizzazione della produzione, chiusura di stabilimenti e perdita di occupazione”.