Tra frutteti biologici la Biblioteca più avvincente a Torre di Albidona


Nell’antica masseria sulla terrazza prospiciente il golfo di Sibari, nascosta tra una macchia mediterranea selvaggia e frutteti felici, spunta quasi con un capriccio ludico, una biblioteca, un luogo che ospita la collezione di una raccolta libraria che viene premurosamente coccolata dal custode che fu l’artefice ideatore, l’avvocato Rinaldo Chidichimo fondatore del più interessante patrimonio librario meridionale.

Dove la lettura entra in simbiosi tra mente e corpo

Solo la magia della concentrazione riesce a raccogliere gli stimoli e l’applicazione di censire e registrare tutto nella nostra mente. Discernendo, naturalmente, tra il bello e il brutto il buono e il cattivo. E mentre il tutto viene accuratamente “stimato, metabolizzato” il nostro corpo si adagia incontrollato perché plagiato, a volte, da un contesto complice. Molto complice.

La biblioteca, potrebbe essere la sintonia ideale, come quella di Torre di Albidona, accostata a Trebisacce in provincia di Cosenza. Un pied à terre, attrezzato allo studio, alla lettura, alla ricerca della conoscenza. Dove il patrimonio creato nel corso del tempo grazie a ottomila esemplari anche non solo librari, fanno parte di un duro lavoro dell’avvocato Rinaldo Chidichimo, figlio di ritorno di questa terra calabra dopo incarichi prestigiosi, che è riuscito con dovizia e passione a generare una raccolta di pregio. Certo, resterà ai posteri la memoria di un passato che non può essere dimenticato.

È una masseria che ospita in una vasta area, la struttura di semplice architettura di fine secolo e, a dare il ben venuto una coltre di fiori di bouganville che tappezza l’entrata con i suoi fiori dalle mille sfumature di lilla. All’interno tanti saggi di illustri scrittori, trattati storici di una Calabria che ha bisogno di queste testimonianze, manuali d’altri tempi che di nostalgie ve n’è a iosa, pubblicazioni di antico pregio, documenti di un tempo passato riguardanti la Calabria e, in particolare il territorio delle terrazze sibaritiche dell’Alto Ionio. E ancora volumi antichi e preziosi dal Viaggio del Regno delle due Sicilie dell’Abate Saint-Non alla storia del terremoto di fine 700 del Vivenzio, vi sono inoltre conservate le uniche copie forse esistenti di fine 700 dei possedimenti dell’allora Feudatario, di territori locali il Marchese Andreassi, così come opere d’epoca sulla Calabria di Barrio, Marafioti, del Fiore oppure opere sulle comunità Arbereshé. Due le sale per riunioni ma ci racconta l’avvocato Chidichimo “ci stiamo caratterizzando come laboratorio del territorio che ambisce a diventare un punto d’incontro, di studio, di riflessione e di dibattiti su problemi culturali sociali ed economici del territorio circostante con un ovvio e particolare interesse a tutta la problematica del Mezzogiorno”. Impregnato di voglia di fare con una grande dose di non arrendersi in una terra spasmodica, Chidichimo non abbassa la guardia nonostante non è facile muoversi a causa della burocrazia che impera dovunque e, comunque, abbia sempre messo di tasca propria l’investimento per la biblioteca e tutto ciò che c’è attorno. Continua incessantemente con determinazione ad amarla e a difenderla. Insomma, una terra che se si ama si protegge, opportuno essere calabriamente passionali e paladini di giuste cause.

Immergersi nella lettura in un posto dove l’ambiente entra in armonia con la mente assetata di conoscenza, è supremo. Se poi, tutto intorno è armonizzato da una natura bendisposta è come stare in paradiso…

Ada Cosco