Nuovo codice dello Spettacolo, al via al Senato la discussione sul testo


Più risorse per il FUS: 19 milioni di euro in due anni. Stabilizzato il tax credit musica per gli artisti emergenti

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Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini (foto www.governo.it)

ROMA – È cominciato in Aula al Senato il dibattito sul disegno di legge delega al Governo per il codice dello spettacolo presentato dal Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini.

La riforma incrementa sensibilmente le risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo con fondi pari a 9.5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e a 22.5 milioni di euro a decorrere dal 2020. La legge inoltre autorizza la spesa di 4 milioni di euro per attività culturali nei territori colpiti dal sisma del Centro Italia. Inoltre, è istituito il Consiglio superiore per lo spettacolo.

La riforma estende poi l’Art Bonus a tutti i settori dello spettacolo: grazie al provvedimento anche le orchestre, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, i centri di produzione teatrale e di danza, i circuiti di distribuzione potranno avvalersi del credito d’imposta del 65% per favorire le erogazioni liberali finora riservato esclusivamente alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai teatri di tradizione.

La legge stabilizza inoltre il tax credit musica, il beneficio riconosciuto alle imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali e produttrici di spettacoli di musica dal vivo per la promozione di artisti emergenti, con oneri pari a 4.5 milioni di euro a decorrere dal 2018.

Grazie a questa riforma, il sostegno statale allo spettacolo dal vivo si estenderà alla musica popolare contemporanea, ai carnevali storici e alle rievocazioni storiche e verrà riconosciuto il valore di diverse forme di spettacolo, tra cui le pratiche artistiche amatoriali, le espressioni artistiche della canzone popolare d’autore, il teatro di figura, gli artisti di strada.

Verrà aggiornata anche la disciplina delle fondazioni lirico-sinfoniche, alle quali verrà dedicato un fondo specifico governato da nuovi criteri di erogazione dei contributi statali che verranno parametrati in base alle risorse ricevute da privati, Regioni e Enti Locali e alle capacità gestionali dimostrate.

“La riforma dello spettacolo dal vivo – dichiara Franceschini – attesa da oltre trent’anni è approdata al Senato per il dibattito e la successiva votazione. Un testo equilibrato, frutto del sapiente lavoro della Commissione Cultura, che rilancia e sviluppa tutto il settore dello spettacolo e sul quale mi aspetto un ampio consenso delle forze politiche per arrivare a una rapida approvazione e al successivo passaggio alla Camera che ne consenta l’entrata in vigore entro la legislatura”.