Uova al Fipronil: siglato accordo tra Ministero della Salute e produttori avicoli


Il documento prevede l’esecuzione in autocontrollo di esami di laboratorio per escludere la contaminazione

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Uova al Fipronil sono state trovate dai Nas anche in allevamenti italiani e in prodotti lavorati

ROMA – Dopo lo scandalo delle uova contaminate dal Fipronil, un insetticida utilizzato negli allevamenti, che ha coinvolto anche l’Italia Ministero della Salute e associazioni operanti nel settore della produzione avicola e in quello della trasformazione alimentare corrono ai ripari.

Presso la sede del dicastero AIDEPI, AIIPA, AIA, Alleanza Delle Cooperative Italiane-Agroalimentare, ASSOAVI, CIA, Coldiretti, CNA Agroalimentare, Confagricoltura, FEDERALIMENTARE, UNAITALIA hanno sottoscritto un protocollo messo a punto nell’ambito del dialogo tra le associazioni produttive e le autorità sanitarie.

Con il provvedimento le associazioni e il Ministero si impegnano a promuovere presso i loro associati l’attuazione di un programma di autocontrollo rafforzato che si affiancherà ai controlli ufficiali effettuati dalle autorità pubbliche per garantire la sicurezza dei consumatori, attraverso una verifica estesa delle caratteristiche delle uova italiane e dei prodotti che le contengono.

Anche nel nostro Paese, infatti, sono stati riscontrati casi di contaminazione da Fipronil e sono state sequestrate migliaia di uova. L’ultimo richiamo riguarda le uova di gallina in guscio “Fattorie Valle del Misa”, come si legge sulla sezione del Ministero dedicata agli avvisi di sicurezza.

Il protocollo, sull’elaborazione del quale hanno espresso il proprio favorevole avviso anche i Ministeri dell’Agricoltura e dello Sviluppo economico, prevede l’esecuzione in autocontrollo, una prima volta al massimo entro il 15 ottobre e successivamente con una cadenza regolare, di esami di laboratorio miranti ad escludere la contaminazione delle uova con gli antiparassitari Fipronil e Amitraz.

Gli elenchi dei soggetti che aderiscono al protocollo e i risultati degli esami svolti saranno comunicati al Ministero della salute, per la loro elaborazione e valutazione; un’autodichiarazione accompagnerà, nei vari passaggi, le uova provenienti da impianti che partecipano al programma.

Il programma di autocontrollo non esclude la possibilità per le aziende di essere sottoposte a controllo ufficiale, e sarà rivisto alla luce dell’evoluzione della situazione a livello comunitario.