Fedeli dice sì allo smartphone in classe, Codacons: “Follia allo stato puro”


L’associazione dei consumatori boccia la proposta della Ministra dell’Istruzione

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Fa discutere la proposta della Ministra Fedeli

ROMA – Ha alzato un polverone l’apertura della Ministra Valeria Fedeli allo smartphone a scuola. La titolare dell’Istruzione, in un’intervista a Repubblica, ha spiegato che venerdì si insedierà una commissione ministeriale che dovrà definire le linee guida per l’uso dello smartphone in classe definito “uno strumento che facilita l’apprendimento”.

Per Fedeli l’utilizzo del cellulare a scuola è “una straordinaria opportunità. Quello che autorizzeremo non sarà un telefono con cui gli studenti si faranno i fatti loro, sarà un nuovo strumento didattico”.

A bocciare la proposta della Ministra è il Codacons, che la bolla come “follia allo stato puro”. “Non capiamo se questa idea di consentire l’utilizzo dei telefonini in classe sia uno scherzo, una provocazione, o il frutto di un colpo di testa del Ministro” spiega il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi.

“Al pari dei cellulari, anche le sigarette o i prodotti alcolici fanno parte del mondo dei ragazzi: allora perché, seguendo il criterio del Ministro, non consentire di fumare e bere durante le lezioni? Si tratta di un provvedimento pericolosissimo, che rischia di portare i ragazzi alla perdita della capacità di pensare, leggere e scrivere in modo indipendente dai telefonini” aggiunge.

“Non solo. Sono noti a tutti i rischi connessi all’uso degli smartphone, dal punto di vista sia mentale che fisico, specie sui più giovani. Già dal 2011 la Iarc, agenzia dell’Oms, ha classificato i telefonini come prodotti a rischio cancerogeno, e numerosi studi internazionali confermano i pericoli per la salute determinati dai telefonini, specie quelli di ultima generazione, che hanno un impatto biologico 4 volte maggiore, perché trasmettono contemporaneamente su più frequenze, per inviare dati, immagini, ecc.. Diverse sentenze dei tribunali italiani hanno confermato tale aspetto, riconoscendo il nesso tra insorgenza del tumore e uso del telefonino” afferma ancora Rienzi.

“Per tale motivo se il Ministro Fedeli consentirà l’ingresso degli smartphone nelle scuole, si assumerà le responsabilità penali delle conseguenze sulla salute degli studenti, ed invitiamo già da oggi i professori, se non vogliono rispondere dei danni arrecati agli alunni, a rifiutare categoricamente l’uso dei cellulari nelle scuole” conclude.