I buoni pasto ora saranno spendibili anche in agriturismi e mercati


Il 9 Settembre entra in vigore il decreto del MISE che rivoluziona l’uso dei ticket

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Anche gli agriturismi potranno accettare i ticket

ROMA – Novità in arrivo per chi utilizza i buoni pasto forniti dalle aziende ai dipendenti in sostituzione del servizio mensa. Domani, sabato 9 Settembre, entra infatti in vigore il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che introduce nuove regole.

Nel provvedimento, pubblicato lo scorso 10 Agosto sulla Gazzetta Ufficiale, è previsto il superamento del divieto di cumulare i buoni pasto. Se fino a oggi se ne potevano utilizzare solo uno al giorno, ora se ne potranno usare fino a 8.

Il decreto conferma invece il divieto di cedere i buoni pasto e di utilizzarli nei giorni in cui il dipendente non è al lavoro.

Ma la vera novità della “rivoluzione” dei ticket riguarda l’estensione dell’ambito di utilizzo, che finora era limitato a supermercati, bar e pizzerie.

Dal 9 settembre i buoni pasto potranno infatti essere accettati anche in La riforma, inoltre, estende l’ambito di utilizzo anche ad esercizi finora esclusi. Oltre a supermercati, bar e pizzerie, da domani i buoni pasto potranno essere usati anche in agriturismi e mercati.

Coldiretti, al riguardo, parla di “una opportunità per 4 italiani su 10 che fanno la spesa dal contadino negli agriturismi e nei mercati degli agricoltori a chilometri zero la cui presenza va incentivata nelle città sotto la spinta di una crescita vorticosa della domanda negli ultimi anni”.

In Italia è presente la più grande rete mondiale di vendita diretta sotto l’unico marchio di “Campagna Amica” in mercati, fattorie e agriturismi.

“Si tratta di una innovazione che – sottolinea la Coldiretti – riconosce il profondo cambiamento degli stili di vita degli italiani che utilizzano sempre più i buoni pasto per fare la spesa ma che tendono anche a fare scelte di acquisto più salutari e genuine privilegiando il rapporto diretto con i produttori per tagliare le intermediazioni e garantirsi la qualità al giusto prezzo”.

“Una tendenza che va sostenuta perché la presenza dei mercati degli agricoltori nelle città – conclude la Coldiretti – contrasta lo spopolamento dei centri urbani di fronte al preoccupante fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali con evidenti effetti negativi legati alla taglio dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale”.

Il Codacons: “Non basta”

Non bastano per il Codacons le novità sui buoni pasto che entreranno in vigore grazie al decreto del Ministro dello Sviluppo Economico che permette di spendere anche otto buoni pasto alla volta per fare la spesa.

“Chiediamo una liberalizzazione totale dei buoni pasto, che permetta ai cittadini di scegliere quando e come spenderli, senza alcuna limitazione” afferma il presidente Carlo Rienzi.

“Si tratta infatti di un diritto acquisito degli utenti, che possono cumularli e spenderli anche in soluzione unica, e in tal senso il vincolo degli 8 buoni pasti come tetto massimo appare ingiusto e incomprensibile” aggiunge.

“Al contrario tale soluzione di pagamento deve essere estesa non sono a supermercati, mercatini, agriturismo e spacci aziendali, ma in tutti gli esercizi commerciali, in modo da incrementare i consumi e sostenere le famiglie nei loro diritti patrimoniali, e i buoni pasto devono essere calcolati anche ai fini di pensioni e trattamenti di fine rapporto, essendo diventati nel tempo una quota fissa dei redditi familiari ” conclude Rienzi.