Uova al Fipronil, scende in campo anche Bruxelles


Si è riunito il Comitato PAFF: ecco le decisioni prese per fronteggiare il rischio

uova contaminate insetticida europa fipronil supermercati ritiro
La scoperta è stata fatta a Giugno ma l’allerta sanitaria è scattata solo a fine Luglio

BRUXELLES – Dopo lo scoppio dello scandalo delle uova al Fipronil che ha coinvolto diversi Paesi europei tra cui l’Italia, l’Unione europea è pronta ad adottare le prime contromisure.

Come fa sapere in una nota il nostro Ministero della Salute oggi a Bruxelles si è riunito il Comitato PAFF, nella Sezione che si occupa della sicurezza tossicologica nella catena alimentare. La riunione era stata convocata per discutere di aspetti tecnici correlati alla crisi interessante gran parte dell’Unione Europea, conseguente alla contaminazione da Fipronil in allevamenti destinati alla produzione di uova.

Il Comitato non si è limitato a discutere delle uova al Fipronil, un insetticida utilizzato negli allevamenti, ma sono state assunte decisioni” miranti a garantire una maggiore omogeneità nell’approccio al problema e nelle iniziative assunte dagli Stati Membri”.

“In particolare sono stati precisati i termini per la notifica delle allerte nel sistema europeo e il conseguente avvio delle procedure di ritiro e richiamo, le modalità di gestione degli animali e delle uova negli allevamenti interessati dalla contaminazione, e sono stati stabiliti i fattori di concentrazione da applicare per la valutazione di conformità degli ovoprodotti” spiega il dicastero.

Inoltre la Commissione europea ha chiesto agli Stati Membri di raccogliere dati nell’ambito di un piano di monitoraggio ad hoc per il settore delle ovaiole in allevamento, sulle uova e sulle carni di ovaiole al mattatoio, per la ricerca anche di altri potenziali antiparassitari contaminanti.

Infine è stato richiamato l’obbligo degli operatori del settore alimentare di adottare, alla luce delle comunicazioni sin qui diffuse, misure idonee ad assicurare l’immissione sul mercato di prodotti sani e sicuri.

Il Ministero della Salute italiano ha attivamente partecipato alla discussione, descrivendo le iniziative già assunte per fronteggiare l’emergenza delle uova al Fipronil, “esprimendo la propria posizione favorevole alla più ampia armonizzazione dell’approccio alla crisi e assicurando la piena disponibilità a proseguire nell’attività, in collaborazione con le altre strutture del sistema di sicurezza alimentare nazionale e comunitario, anche sulla base di quanto deciso oggi”.

Uova al Fipronil in un allevamento dell’Anconetano

Oggi intato i Servizi Veterinari dell’Area Vasta 2 – Asur Marche hanno comunicato al Ministero della salute di aver imposto l’attivazione delle procedure di richiamo di uova di varie categorie provenienti dall’allevamento Società Agricola Fattorie Valle del Misa di Ostra Vetere (AN), identificati con i lotti 31-32-33-e 34 2017, codice allevamento (indicato sulle uova) 3IT036AN089, in quanto in un campione di dette uova si è riscontrato un valore di Fipronil pari a 0.98 mg/kg, superiore pertanto al limite di tossicità acuta di 0,72 mg/kg.

“Qualora uova provenienti da tali lotti siano in possesso di cittadini, si invitano gli stessi a non consumarli e riportarli al punto vendita” spiega il Ministero.

“Si segnala in proposito l’opinione dell’Istituto tedesco di valutazione BfR No. 016/2017, del 30 Luglio 2017, che prende in considerazione un potenziale consumo di uova contaminate da 1,2 mg fipronil/kg (contaminazione quindi maggiore di quanto rilevato nei lotti di cui si sta effettuando il richiamo)” aggiunge il dicastero.

Il BfR identifica nella sua valutazione una categoria di consumatori a potenziale rischio per superamento della dose acuta di riferimento solo negli infanti di peso corporeo medio 8.7 kg, con un consumo di circa 2 uova/die, quadro che -come sottolinea l’Istituto superiore di sanità in un proprio parere del 18/8 scorso – “mal rappresenta, per larghissimo eccesso, i reali consumi della popolazione italiana soprattutto in riferimento ai bambini.”