Festa del Sacrificio, Brambilla: “Stop alla macellazione rituale”


La leader del Movimento animalista: “I sindaci vigilino sugli abusi”

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Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista

ROMA – A pochi giorni dal tramonto del 31 agosto, inizio dell’Id al Adha, la Festa del Sacrificio islamica, il Movimento animalista ribadisce “la condanna della macellazione rituale, chiede l’abolizione della legislazione che la consente e sollecita intanto le autorità a garantire l’assoluto rispetto della normativa vigente, che ammette questa pratica crudele e cruenta solo in un macello autorizzato, non nella forma familiare e fai-da-te, purtroppo molto diffusa”. Lo scrive in una nota la presidente nazionale del Movimento animalista, on. Michela Vittoria Brambilla.

In occasione della Festa del Sacrificio, i musulmani uccidono un animale (bovino, ovino, caprino o camelide), integro e adulto, che deve morire per sgozzamento, con recisione della giugulare. Il sangue deve colare completamente a terra. “Solo in Italia – sottolinea l’on. Brambilla – saranno decine di migliaia gli animali che perderanno la vita in questo modo, perché lo stordimento preventivo è vietato dal rito. A noi animalisti tutta questa sofferenza sembra il contrario di una festa. Perciò cambieremo la legge, non appena avremo la forza di farlo, visto che la politica finora non ne è stata capace. Nel frattempo chiediamo alle autorità, e in particolar modo ai sindaci, di vigilare attentamente sul rispetto delle norme”.

“Invece di ‘fare gli auguri’ ai fedeli islamici per questo massacro, come fece l’anno scorso la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo, si impegnino a contrastare efficacemente, sul loro territorio, il fenomeno della macellazione rituale ‘fai da te’, fuori dalle strutture autorizzate, che non è protetta dalla legge e, più in generale, a far rispettare le regole, valide per tutti” aggiunge l’ex ministra.

“Del resto, non potrà mai esserci integrazione se non vi è rispetto delle nostre leggi, tradizioni e sensibilità da parte di coloro che vengono nel nostro Paese. Si tratta di un punto di partenza imprescindibile, sia per quanto riguarda i diritti degli animali che tutti gli altri principi che ispirano la nostra società” aggiunge.

Un importante segnale di fermezza è arrivato dal sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, che alla guida di una coalizione di centrodestra ha espugnato nel giugno scorso “la Stalingrado d’Italia”, roccaforte del Pd, e nei giorni scorsi ha deciso ha deciso di non concedere il Palasport per la celebrazione di Id al Adha: la domanda della comunità islamica, con la quale il Comune ha un contenzioso, è stata presentata in ritardo. “Ne siamo soddisfatti”, dice Paola Borgonovo, responsabile cittadina del Movimento Animalista e consigliere comunale.

“Il sindaco ha fatto benissimo ad agire, anche appellandosi ad aspetti formali: siamo assolutamente contrari a qualsiasi festa o rituale religioso che comporti il sacrificio di animali”. Aggiunge la responsabile regionale Tatiana Valtorta, sulla Festa del Sacrificio: “Un conto è assicurare la libertà religiosa, altro trasformare il Palasport in un grande macello, nel teatro di uno spaventoso massacro di animali, costretti a lunghissime agonie”.