Riordino settore giochi: nella bozza del Governo niente zone a “luci rosse”


La scelta del distanziometro sarà affidata agli Enti locali. Punti certificati entro tre anni

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ASTRO pronta a dare battaglia contro le decisioni del Governo sulle slot

ROMA – Niente quartieri a “luci rosse” per il gioco, ma neanche zone off limits: la distribuzione dei punti gioco sul territorio, anche in base alle distanze dai luoghi ritenuti sensibili, sarà affidata a Regioni ed Enti Locali evitando però la creazione di aree in cui l’offerta di gioco pubblico sia “totalmente assente o eccessivamente concentrata”.

È uno dei nuovi punti contenuti nella bozza di riordino che il Governo porterà oggi in Conferenza Unificata. Alle amministrazioni locali – si legge nel documento che Agipronews ha potuto visionare – verrà affidato il compito di adottare “nei rispettivi piani urbanistici, criteri che, tenendo conto anche della ubicazione degli investimenti esistenti, consentano una equilibrata distribuzione nel territorio”.

Ancora, agli Enti Locali verrà data facoltà di “stabilire per le tipologie di gioco” delle fasce orarie in cui è possibile decretare uno stop, fino a 6 ore al giorno: provvedimenti sugli orari che però – chiede il Governo – dovranno essere adottati “in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale”, anche per consentire con più facilità i controlli e il “monitoraggio telematico”.

La bozza di riordino che verrà presentata dal Governo contiene anche delle precise indicazioni per la tutela della rete, che non dovrà essere spazzata via: le Regioni e i Comuni “si impegnano a garantire la effettiva attività commerciale dei punti vendita previsti a regime”, che al termine del processo di riordino sono calcolati in 18mila fra sale e punti gioco e 35mila esercizi. Previsto inoltre, riporta Agipronews, un “periodo transitorio di tre anni”, al termine del quale verrà consentita l’installazione delle slot solo in “punti gioco certificati” che rispettino dei rigorosi standard qualitativi e di controllo. Il testo, se dovesse essere raggiunta l’intesa, dovrebbe poi essere tradotto dal Ministero dell’Economia in un decreto “entro il 31 ottobre 2017”.

Infine, nella proposta del Governo per il riordino spazio anche a un sistema di vigilanza più efficace, che agevoli i controlli amministrativi e di polizia, oltre alla possibilità per gli Enti Locali di andare in deroga a quanto previsto dall’intesa in caso di “situazioni emergenziali di pericolosità sociale”.

Un sistema che dovrà basarsi su “un nuovo modello di governance” che punti a centralizzare “qualunque dato o informazione giudiziaria”, così da attuare anche le linee guida indicate dalla recente direttiva comunitaria in materia di antiriciclaggio. Per le azioni di prevenzione e contrasto del gioco patologico, Il Governo si impegna ad avviare un “confronto a livello europeo” per arrivare a una “legislazione omogenea sulla pubblicità”, all’adozione di slot che funzionino solo con la tessera sanitaria.

Gli interventi normativi dovrebbero poi essere completati dal passaggio alla tassazione sul margine per il calcolo delle entrate pubbliche. Infine la bozza prevede la creazione di una banca dati con l’andamento sul volume di gioco e sulla distribuzione sul territorio a disposizione dei Comuni e monitorata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli tramite Sogei, con i risultati del monitoraggio che verranno poi resi noti dal Ministero dell’Economia alla Conferenza Unificata.