Allattamento: nessun Paese al mondo ha raggiunto gli standard raccomandati


Studio UNICEF/OMS: solo 23 Paesi hanno un tasso di allattamento oltre il 60%

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La mancanza di investimenti causa la morte di circa 236.000 bambini ogni anno

ROMA – Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF e dell’OMS in collaborazione con il Global Breastfeeding Collective – nuova iniziativa per ampliare i tassi globali di allattamento – nessun Paese al mondo ha raggiunto pienamente gli standard per l’allattamento raccomandati.

The Global Breastfeeding Scorecard, che analizza 194 nazioni, ha rilevato che solo il 40% dei bambini più piccoli di sei mesi è esclusivamente allattato (ricevendo solo latte materno) e solo 23 Paesi hanno un tasso di allattamento che supera il 60%.

È stato dimostrato che l’allattamento porta benefici a livello cognitivo e di salute sia per i bambini sia per le madri. È particolarmente importante durante i primi 6 mesi di vita, aiuta a prevenire diarrea e polmonite, due tra le principali cause di morte tra i neonati. Le madri che allattano hanno un rischio ridotto di soffrire di cancro alle ovaie e al seno, due delle principali cause di morte tra le donne.

“L’allattamento rappresenta per i bambini il miglior modo possibile per iniziare la vita,” ha dichiarato il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS. “Il latte materno è come un primo vaccino per i bambini, li protegge da malattie potenzialmente mortali e garantisce loro tutto il nutrimento di cui hanno bisogno per sopravvivere e crescere bene”.

Lo studio è stato lanciata in occasione dell’inizio della Settimana Mondiale dell’Allattamento, insieme a nuovo studio che dimostra che per aumentare al 50% il tasso globale di bambini sotto i sei mesi allattati entro il 2025 è necessario un investimento annuo di soli 4,70 dollari per neonato.

Secondo lo studio Nurturing the Health and Wealth of Nations: The Investment Case for Breastfeeding, raggiungere questo obiettivo potrebbe salvare le vite di 520.000 bambini sotto i 5 anni e generare potenzialmente guadagni economici per 300 miliardi di dollari in circa 10 anni, perché ridurrebbe le malattie e i costi dell’assistenza sanitaria e aumenterebbe la produttività.

“L’allattamento è uno degli investimenti più efficaci ed economicamente vantaggiosi che una nazione possa fare per la salute dei suoi membri più giovani e il futuro delle loro economie e delle società”, ha dichiarato Anthony Lake, Direttore generale dell’UNICEF. “Se non investiremo sull’ allattamento, non faremo progressi per le madri e i loro bambini, pagando un prezzo doppio: in termini di perdita di vite e di opportunità” ha aggiunto.

In cinque Paesi tra le più grandi economie emergenti al mondo (Cina, India, Indonesia, Messico e Nigeria), la mancanza di investimenti nell’allattamento causa la morte di circa 236.000 bambini l’anno e perdite economiche per 119 miliardi di dollari.

A livello globale, gli investimenti sono troppo pochi. Ogni anno, i governi nei Paesi a basso e medio reddito spendono circa 250 milioni di dollari in programmi per l’allattamento, mentre i donatori forniscono solo altri 85 milioni di dollari.

Il Global Breastfeeding Collective chiede dunque di:

  • Aumentare lo stanziamento di fondi per ampliare i tassi di allattamento dalla nascita per due anni;
  • Implementare pienamente il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e le risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità attraverso dure misure legali che siano rafforzate e monitorate in modo indipendente da organizzazioni libere da conflitti di interesse;
  • Promuovere il congedo familiare retribuito e politiche per l’allattamento sui posti di lavoro, che abbiano come requisito minimo le Linee guida sulla protezione della maternità dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, compresi provvedimenti per l’economia sommersa;
  • Implementare i 10 passi per l’allattamento nelle strutture per la maternità, che comprendano anche la fornitura di latte materno per i neonati malati e vulnerabili;
  • Migliorare l’accesso per il personale qualificato per l’allattamento, come parte di programmi e politiche per l’allattamento nelle strutture sanitarie;
  • Rafforzare i collegamenti tra le strutture sanitarie e le comunità e incoraggiare le reti comunitarie per proteggere, promuovere e supportare l’allattamento al seno;
  • Rafforzare sistemi di monitoraggio che traccino i progressi delle politiche, dei programmi e dei finanziamenti per raggiungere gli obiettivi nazionali e globali per l’allattamento;

L’allattamento è fondamentale per il raggiungimento di diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Migliora la nutrizione (Obiettivo 2), previene la mortalità infantile e diminuisce il rischio di malattie non trasmissibili (Obiettivo 3), supporta lo sviluppo cognitivo e l’istruzione (Obiettivo 4), l’allattamento contribuisce anche a ridurre la povertà, promuovere la crescita economica e ridurre le disuguaglianze.

Nel quadro del programma nazionale ‘Insieme per l’allattamento’, l’UNICEF Italia porta avanti 4 progetti: Ospedali amici dei bambini, Comunità amiche dei bambini, Baby Pit Stop e Corsi di Laurea Amici dell’Allattamento, per diffondere una cultura dell’allattamento e consentire alle mamme e ai loro bambini di ricevere tutte le cure necessarie e poter accedere ad ambienti protetti in cui poter allattare comodamente il proprio bambino al seno. In Italia sono attualmente riconosciuti 24 ospedali, 7 Comunità Amiche dei Bambini e 2 Corsi di Laurea Amico dell’Allattamento ed oltre 600 Baby Pit Stop UNICEF sul territorio nazionale. Per maggiori informazioni: www.unicef.it.