Via libera alla riforma della dirigenza sanitaria: come cambia la governance


Sì del Consiglio dei Ministri al testo voluto dalla Ministra Lorenzin

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Tra le novità la nomina della Commissione regionale demandata ai Governatori

ROMA – È stato approvato in via definitiva in Consiglio dei ministri, e quindi è di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto correttivo in materia di dirigenza sanitaria, che consentirà finalmente di attuare la riforma della governance degli enti del Servizio Sanitario Nazionale, fortemente voluta dalla Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin.

Su proposta della Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, il decreto legislativo, in attuazione della legge delega per la riforma della pubblica amministrazione (legge 7 agosto 2015, n. 124), detta disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, in materia di dirigenza sanitaria.

Il provvedimento interviene sulla disciplina riguardante il conferimento degli incarichi di direttore generale, di direttore amministrativo e di direttore sanitario, nonché di direttore dei servizi socio-sanitari, ove previsto dalla legislazione regionale. Nello specifico, si conferma l’elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale, stabilendo i principi fondamentali e uniformi validi ai fini dell’attribuzione del punteggio da parte della Commissione. In particolare, viene precisato che:

  • una volta individuati gli idonei appartenenti all’albo nazionale, la valutazione dei candidati è effettuata dalla Commissione regionale, nell’ambito della procedura regionale, “per titoli e colloquio”;
  • la nomina della Commissione regionale è demandata al Presidente della Regione;
  • le modalità e i criteri della valutazione vengono definiti dalle Regioni, tenendo conto che, in ogni caso, le Regioni possono dettare ulteriori “modalità e criteri di selezione” al fine di individuare il candidato più idoneo a ricoprire l’incarico che si intende attribuire;
  • nell’ipotesi di decadenza e di mancata conferma dell’incarico, le Regioni possano procedere alla nuova nomina oltre che con la procedura prevista dal decreto legislativo 171/2016, anche mediante l’utilizzo degli altri nominativi inseriti nella rosa di candidati, purché si tratti di una selezione svolta in data non antecedente agli ultimi tre anni e che comunque, in ogni caso, i candidati della rosa risultino ancora inseriti nell’elenco nazionale.

Il testo di riforma della dirigenza sanitaria dispone infine l’ampliamento da sessanta a novanta giorni del termine entro il quale la Regione procede alla verifica dei risultati aziendali conseguiti e il raggiungimento degli obiettivi di ciascun direttore generale.

Il provvedimento ha ottenuto l’intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano e i pareri favorevoli della Conferenza Unificata, del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari.