Quote pesce spada: firmato il decreto per la campagna di pesca


Massimale fissato a 4mila tonnellate: soddisfatta l’Alleanza delle Cooperative pesca

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Il decreto interviene dopo la lite tra Italia e UE sulle quote

ROMA – Firmato il decreto che, in via urgente e transitoria, fissa per l’attuale campagna di pesca a 4.039 tonnellate il massimale delle catture di pesce spada mediterraneo. È quanto fa sapere il Ministero delle politiche agricole. “Il provvedimento si è reso necessario, in attesa delle ancora pendenti procedure europee, per assicurare alle marinerie nazionali uno strumento che permettesse il rispetto dei criteri di allocazione del TAC internazionale fissato per il 2017 a 10.500, come già ufficialmente adottati ed approvati in sede ICCAT” ha commentato il Sottosegretario Giuseppe Castiglione.

“Ringrazio i gruppi parlamentari che, all’unanimità, hanno adottato un’importante Risoluzione – ha proseguito il Sottosegretario – che impegna il Governo, a garantire l’applicazione di questi parametri internazionali”.

“In questo modo siamo riusciti a salvaguardare non soltanto gli interessi di un settore così importante come quello della pesca del pesce spada, ma dell’intera economia ittica nazionale e soprattutto a tutelare i livelli di sostenibilità socio-economica, per quelle realtà, come la Sicilia, storicamente e tradizionalmente dedite a tali attività di pesca” ha aggiunto.

“Questo provvedimento – ha concluso Castiglione – è ispirato al fondamentale principio precauzionale, per cui, attraverso il costante monitoraggio dei livelli nazionali di cattura, si potranno apportare eventuali accorgimenti futuri, se necessari”.

Per l’Alleanza delle Cooperative pesca la firma del decreto “è un segnale forte di attenzione verso le cooperative e le imprese attive nella pesca del pesce spada, messe a rischio dalle logiche europee di ripartizione delle quote, che favorirebbero un + 30% di import di prodotto proveniente soprattutto da Tunisia e Marocco”.

“Per questo apprezziamo l’annuncio fatto dal Sottosegretario Castiglione dell’emanazione di un decreto ministeriale che aumenta dell’8% per l’Italia il contingente massimo di cattura, rispetto al regolamento della Commissione Europea che vorrebbe fissare a 3.736 tonnellate la quota di pesca italiana. Con +8% di quota si riduce l’ingiusto squilibrio tra la proposta europea e quanto effettivamente pescato, salvando così le imprese e il menu tricolore” prosegue l’Alleanza.

“Il provvedimento nazionale consentirà ai nostri operatori di pescare, 4.039 tonnellate, una quota in linea con le produzioni del nostro Paese registrate negli ultimi anni e con quanto deciso in sede Iccat (Commissione internazionale per i grandi pelagici). Un scelta di buon senso, sostenuta anche dalla Commissione Agricoltura della Camera, che indica un punto di equilibrio nella pesca al pesce spada in Europa” conclude l’Alleanza.