Meno posti a Medicina e Chirurgia: il Miur spiega perché


Il Ministero dell’Istruzione: “Stabiliti sulla base delle necessità del Servizio Sanitario Nazionale”

test ammissione medicina e chirurgia
Iscrizioni online ai test di ammissione dal 3 Luglio

ROMA – A pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni per i test di ingresso ai corsi universitari ad accesso programmato, in programma il prossimo 3 Luglio, tiene banco la riduzione dei posti per Medicina.

Come stabilito dal decreto firmato ieri dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, i posti disponibili sono, ad oggi, 9.100 per Medicina e Chirurgia e 908 per Odontoiatria. In tutto, rispetto all’anno scorso, sono 124 in meno: nel 2016 i posti disponibili furono 9.224. Oltre 65mila, invece, le domande che arrivarono per sostenere le prove di ammissione.

Oggi sulla questione è intervenuto il Miur, che in una nota specifica come “la determinazione del numero di posti disponibili per l’accesso al corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2017/2018, tiene conto del fabbisogno del Servizio Sanitario Nazionale e di quello espresso dal Ministero della Difesa per le esigenze organiche delle Forze Armate”.

“In particolare, la definizione dei posti, quest’anno, è avvenuta dopo la comunicazione della Difesa del 23 Maggio del fabbisogno di medici chirurghi per le Forze Armate e dopo l’accordo siglato il 25 Maggio in Conferenza Stato-Regioni” sottolinea ancora il dicastero.

“L’intesa fra Stato e Regioni tiene conto, per la determinazione dei posti di Medicina e delle professioni sanitarie, così come di Veterinaria e Odontoiatria, delle stime relative alla domanda futura di professionisti da parte del Sistema Sanitario Regionale e Nazionale, della capacità di assorbimento da parte del mercato di queste figure professionali, dei cambiamenti demografici della popolazione, dei cambiamenti nella modalità di erogazione dei servizi sanitari” spiega ancora il Miur.

“In particolare, per Medicina e Chirurgia i posti previsti dall’accordo in Conferenza Stato-Regioni a maggio erano 8.700, incrementati poi a 9.100 con il decreto pubblicato ieri, tenendo conto della capacità formativa e della disponibilità di posti espressa dalle Università” conclude il dicastero.