Papa Francesco bacchetta i sindacalisti della Cisl


Il Pontefice incontra i delegati prima del 18° Congresso: “Ecco perché la nostra società non vi capisce”

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La segreteria Furlan incontra Papa Francesco

ROMA – Dalle pensioni d’oro ai senza lavoro fino alle periferie della società. Papa Francesco, prima dell’Udienza Generale, bacchetta gli oltre mille delegati della Cisl nel corso dell’incontro che anticipa il 18° Congresso del sindacato.

Da oggi e fino a sabato 1° Luglio saranno 1058 i delegati Cisl, in rappresentanza di 4 milioni di iscritti, riuniti a Roma.

Prima dell’apertura dei lavori il sindacato guidato da Anna Maria Furlan è stato ricevuto da Papa Francesco, che ha toccato diversi temi caldi.

La crisi e la difficoltà di trovare un’occupazione sono stati al centro del discorso di Bergoglio ai delegati sindacali: “Persona e lavoro sono due parole che possono e devono stare insieme. Il lavoro senza la persona finisce per diventare qualcosa di disumano e la persona senza lavoro è qualcosa di parziale, di incompleto” ha esordito Papa Francesco.

Le distorsioni attuali del mercato del lavoro sono figlie di “una società stolta e miope che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare quando dovrebbero farlo per loro e per tutti” ha sottolineato il Pontefice.

La ricetta, per Papa Francesco, è una: “Un nuovo patto sociale umano, un nuovo patto sociale per il lavoro, che riduca le ore di lavoro di chi è nell’ultima stagione lavorativa, per creare lavoro per i giovani che hanno il diritto-dovere di lavorare”.

Bergoglio, nel suo discorso alla platea di delegati, ha posto anche l’accento sulle difficoltà che attraversa il sindacato nella società di oggi. Per il Pontefice “la nostra società non capisce il sindacato anche perché non lo vede abbastanza lottare nei luoghi dei ‘diritti del non ancora’: nelle periferie esistenziali, tra gli scartati del lavoro”.

Il 40% dei giovani under 25 è senza lavoro, l’emergenza immigrazione è sotto gli occhi di tutti così come il tema della povertà. Eppure, secondo Papa Francesco, le organizzazioni sindacali si girano dall’altra parte o fanno finta di non vedere: “ Dovete lottare in queste periferie esistenziali” ha avvertito.

Altra causa della lontananza tra sindacato e società individuata da Bergoglio è poi la corruzione: “A volte, come succede in ogni famiglia, è entrata nel cuore di alcuni. Non lasciatevi bloccare da questo” ha affermato.

“Abitare queste periferie esistenziali, allora, secondo il Pontefice “può diventare una priorità del sindacato di oggi e di domani”.

A fare scalpore, nel corso dell’incontro nell’Aula Paolo VI, è stato anche il riferimento alle cosiddette pensioni d’oro: “Sono un’offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perché fanno sì che le diseguaglianze del tempo del lavoro diventino perenni” ha detto il Papa.