Attacco hacker con ransomware Petya: colpita anche Chernobyl


Dall’Ucraina al Regno Unito: sistemi informatici in tilt e caos in Europa

attacco hacker ransomware petya chernobyl
Il ransomware, come Petya, è un tipo di virus che cifra i dati con finalità di estorsione

KIEV – Dalla Russia all’Ucraina, dal Regno Unito al resto del mondo, un altro attacco hacker con un virus ransomware ribattezzato Petya ha scatenato in pochi attimi il caos.

Come riferisce la BBC nella sua edizione online diverse aziende in tutto il mondo hanno segnalato di essere state colpite dall’attacco di Petya: come già accaduto un mese fa con Wannacry, anche in questo caso gli hacker chiedono un “riscatto” per decriptare i file.

Il Paese più colpito, finora, è l’Ucraina dove numerose imprese, il settore dei trasporti (nella metro di Kiev sono stati bloccati i pagamenti elettronici) e quello dell’energia sono stati messi ko.

Petya ha infettato anche il sistema informatico della centrale nucleare di Chernobyl, arrestando il funzionamento dei sensori che controllano i livelli di radiazione. Il personale è stato costretto al monitoraggio manuale.

“I nostri specialisti informatici stanno lavorando per proteggere le infrastrutture cruciali. I sistemi vitali non sono stati danneggiati” ha scritto su Facebook il premier ucraino Volodomyr Groysman. “L’attacco verrà respinto e i responsabili saranno individuati” ha aggiunto.

In Russia il malware ha messo fuori uso il sito del colosso petrolifero Rosneft, diventato irraggiungibile, oltre ai sistemi di Bashneft, Mars, Nivea e Auchan. Secondo quanto riferito dall’Associated Press, sarebbe stato colpita anche l’azienda dei trasporti marittimi Moller-Maersk. In Danimarca è stato colpito il colosso dello shipping, Maersk. Nel Regno Unito, invece, non funzionano più i Pc dell‘agenzia pubblicitaria britannica WPP, infettati dall’attacco hacker.