Siccità, dall’Emilia alla Sardegna è allarme


Protestano i pastori sardi messi in ginocchio dalla mancanza d’acqua

siccità Po
La secca del fiume Po

ROMA – E’ emergenza acqua in tutta Italia. Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio delle province di Parma e Piacenza. A determinare l’allarme il lungo periodo di siccità che dura ormai da circa 9 mesi. A peggiorare il quadro le elevate temperature estive. Lo rende noto palazzo Chigi.

Non solo l’Emilia Romagna

A soffrire non è solo l’Emilia, anche in Sardegna e in Toscana è allarme siccità. L’assessore dell’Agricoltura della Regione Sardegna, Pier Luigi Caria, ha consegnato al Ministro per le politiche Agricole, Maurizio Martina la delibera della Giunta regionale con la richiesta della dichiarazione dello stato di calamità naturale dovuto al perdurare della siccità in Sardegna. Ha presentato analoga richiesta al Mipaf anche la Regione Toscana.

La protesta dei pastori sardi

Scoppia in Sardegna la prima protesta di pastori e agricoltori in ginocchio per la siccità che sono costretti a lasciare le campagne con i trattori per invadere le strade della regione. L’iniziativa è della Coldiretti che ha mobilitato 1500 agricoltori e pastori esasperati da una situazione insostenibile. Sono partiti da Ottana, Borone e Bivio Paulilatino Nord Paulilativo per convergere con mezzi agricoli ad Abbasanta, all’altezza del 120° km della SS 131 Carlo Felice. Pastori e agricoltori – sottolinea la Coldiretti – si scusano per i disagi per il blocco delle principali arterie della Sardegna, ma denunciano una realtà drammatica con coltivazioni distrutte e difficoltà ad alimentare gli animali. Una mobilitazione senza precedenti per cercare di salvare le aziende e le greggi che rappresentano un patrimonio economico, occupazionale e ambientale insostituibile della Regione. La Coldiretti chiede interventi urgenti per garantire la sopravvivenza delle aziende messa anche a rischio dai prezzi troppo bassi pagati in campagna. A giugno nella prima decade – sottolinea la Coldiretti – in Sardegna è caduto il 40% di pioggia in meno con temperature superiori di 1,8 gradi la media del periodo, dopo mesi praticamente a secco: maggio (-95%), aprile (-71%) e marzo (-73%) secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ucea. Il risultato – conclude la Coldiretti – è la perdita del 40% delle produzioni agricole con la dichiarazione dello stato di emergenza per l’Isola.