Giugno bollente: temperature massime di 2,2 gradi sopra la media


Coldiretti: è allarme nelle campagne, da Gennaio già un miliardo di euro di danni per il clima impazzito

giugno ondata di caldo siccità
Nei boschi scoppia l’emergenza incendi, colture a rischio nei campi coltivati

ROMA – Giugno bollente in Italia dove le temperature massime sono risultate superiori di 2,2 gradi la media di riferimento con un valore di 25,4 gradi. Allo stesso tempo le precipitazioni sono risultate in calo del 52% provocando una crisi idrica di portata storica a livello nazionale. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade del mese che evidenzia una situazione di criticità diffusa sul territorio nazionale.

Se al Nord a Giugno la temperatura massima è stata in media di 23,2 gradi (+2,7 rispetto alla media) e le precipitazioni in calo del 51,6%, nel Centro Italia la colonna di mercurio massima è salita a 24,6 gradi con uno scarto di +2,6 mentre il deficit idrico è stato addirittura dell’85%.

Situazione ancora peggiore al Sud e sulle isole dove si è registrato un massimo di 27 gradi con una anomalia di 1,8 gradi e la caduta del 64,6% di pioggia in meno.

“Si aggrava dunque – precisa la Coldiretti – una situazione già difficile con una Primavera climatologica che è stata la seconda più calda dal 1800 ad oggi, con un’anomalia di +1,9 gradi e la terza più asciutta con un deficit di quasi il 50% dopo che anche l’inverno si era classificato al terzo posto tra i più asciutti con il 48% di precipitazioni in meno, con valori di temperatura superiori di 0,49 gradi alla media di riferimento”.

Il risultato è che l’Italia soprattutto nel mese di Giugno è rimasta a secco e scoppia il rischio incendi come dimostrano le numerose richieste di intervento aereo alla Protezione civile, il numero più elevato degli ultimi dieci anni per il periodo considerato.

Caldo e siccità sono un mix esplosivo che si somma all’ inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai con 12 miliardi di alberi più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza. E come se non bastasse, le anomalie climatiche della prima parte del 2017 hanno già provocato danni stimati dalla Coldiretti in quasi un miliardo di euro.