Capitale europea della Cultura: dopo Matera l’Italia dovrà attendere il 2033


Il Parlamento europeo ha adottato la lista completa dei Paesi che potranno presentare la candidatura dal 2020 al 2033

Un suggestivo panorama sui Sassi di Matera (Foto: www.basilicatadavedere.com)
Un suggestivo panorama sui Sassi di Matera, Capitale europea della Cultura 2019 (Foto: www.basilicatadavedere.com)

STRASBURGO – Dopo Matera, Capitale europea della Cultura 2019, l’Italia dovrà aspettare altri 14 anni, fino al 2033, per presentare una nuova candidatura.

Oggi infatti l’Europarlamento ha adottato la lista completa dei Paesi candidati o potenzialmente candidati per le Capitali europee della Cultura nel periodo 2020-2033.

La decisione è stata approvata con 606 voti a favore, 54 contrari e 6 astensioni. Come ha spiegato il relatore, l’eurodeputato Santiago Fisas Ayxela, “l’iniziativa si è dimostrata molto efficace nel rafforzare i legami e il senso di appartenenza tra i cittadini europei. Sono molto contento dell’allargamento votato oggi, rafforzerà i legami culturali che condividiamo con i nostri Paesi vicini”.

Ogni anno, due Stati membri possono designare una città come Capitale europea della Cultura e per la prima volta, anche i Paesi EFTA/SEE potranno partecipare, ogni tre anni, al programma.

Le Capitali europee della cultura mirano a promuovere la ricchezza e la diversità delle culture e incoraggiare il senso di appartenenza dei cittadini a un’area culturale comune. Il programma e gli investimenti culturali della Capitale europea della Cultura dovrebbero contribuire alla rigenerazione e alla crescita sostenibile della città nel lungo periodo.

Come avviene la designazione della Capitale europea della cultura

Lo Stato membro organizza una competizione per selezionare la città con sei anni di anticipo. Una giuria, composta da esperti indipendenti nazionali ed europei, compila una prima lista delle potenziali candidate, e successivamente, esamina il programma culturale proposto e sceglie una città in ogni Paese.

Il programma deve avere una forte dimensione europea e una strategia a lungo termine, con un impatto sostenibile sullo sviluppo sociale, economico e culturale a livello locale.

Il calendario 2020-2033 è disponibile a questo link.