Patrimonio Unesco della Calabria al Salone Internazionale del Libro di Torino


Il Parco del Pollino è l’ultimo dei siti Unesco della Calabria

Oltre il Confine. Patrimonio UNESCO della Calabria al Salone Internazionale del Libro di Torino

Synergía e bellezza, ponte verso. Il Patrimonio dell’Umanità in Calabria e i percorsi UNESCO”. I riconoscimenti calabresi nel contesto dei processi identitari e nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile: questo il tema presentato nello Spazio Regione Calabria del Salone Internazionale del Libro, in perfetta sintonia con il leitmotiv dell’offerta calabrese che con l’omaggio a Corrado Alvaro ha voluto rappresentare a Torino la bellezza culturale inaspettata, ancora troppo poco conosciuta, di una delle regioni più belle ed interessanti d’Europa.

All’incontro, patrocinato dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, hanno partecipato il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio; il Commissario Straordinario Sonia Ferrari per il Parco Nazionale della Sila, Patrimonio UNESCO nel Programma Mab-Uomo e Biosfera; Patrizia Nardi, focal point UNESCO per la Rete delle Macchine a spalla, che ha organizzato l’evento; la Commissione Nazionale UNESCO Comitato Giovani Calabria con Carla Faletti; la Varia Patrimonio UNESCO con Biagio Zampogna; l’Istituto Erasmo da Rotterdam di Nichelino-Torino e l’Einaudi-Ferraris di Palmi con la dirigente Maria Vittoria Bossolasco e le professoresse Ferrari e La Capria; infine Salvatore Bullotta, della Segreteria della Vicepresidenza della Giunta regionale, che ha moderato gli interventi.

Come ha ricordato il Commissario Straordinario Ferrari «oggi o si fa rete o non c’è crescita. Abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano quanto questo sia vero, nel momento in cui da Parco Nazionale della Sila siamo riusciti anche a far nascere il progetto che ora è divenuto la Riserva Area MaB “Sila” UNESCO.

Come risultato dei nostri sforzi le possibilità di influire sui processi di crescita e sviluppo sostenibili si sono estese non solo in termini geografici, ma esponenzialmente grazie alla vasta rete di contatti e contaminazioni che siamo riusciti a creare. Ora, per non fare che un esempio, stiamo anche valutando la possibilità di far nascere all’interno dell’Area MaB un Bio-Distretto, sempre nell’ottica di lavorare insieme con le popolazioni locali per la conservazione delle nostre aree protette e per un futuro eco-sostenibile».

L’obiettivo chiaramente emerso nel corso della presentazione è stato molto condiviso dallo stesso Presidente Oliverio: «La creazione di un sistema di rete regionale dei siti UNESCO sui modelli consolidati internazionali che possa dialogare con la Regione, la Soprintendenza, il MIBACT e i ministeri che hanno sostenuto le candidature, le comunità e i portatori d’interesse è un obiettivo ambizioso che darà un contributo decisivo alla definizione di un contesto nuovo per la Calabria (la regione ha ottenuto con la Varia di Palmi il suo primo riconoscimento di Lista nel 2013, a quarant’anni dall’avvio del sistema delle candidature, a cui sono sommati gli i riconoscimenti di Programma, n.d.r.) e di un sistema capace di valorizzare e promuovere il patrimonio riconosciuto sul territorio regionale e nel contesto nazionale ed internazionale».

«L’idea dell’evento in un contesto che è soprattutto luogo d’incontro e di relazione» ha detto Patrizia Nardi, «si collega certamente all’esigenza di comunicare e divulgare il patrimonio UNESCO calabrese così come le loro direttive raccomandano, ma anche alla prospettiva di far lavorare insieme i territori sul tema della tutela, della salvaguardia e della trasmissione alle giovani generazioni di questa speciale e prestigiosa tipologia patrimoniale, che alla fine deve essere la nostra vera sfida. Manca ancora la giusta attenzione nella forma dell’intervento integrato di sistema sui siti UNESCO, ed è questo il vero limite ad un progetto complessivo di sviluppo sostenibile dei territori che abbia il patrimonio culturale, naturalistico, paesaggistico al centro, prospettiva che potrebbe avere sviluppi straordinari in una regione come la nostra».

Due i punti focali dell’incontro: il progetto di rete dei siti ed elementi calabresi Patrimonio dell’Umanità, finalizzato al dialogo e all’interscambio di esperienze, oltre che all’ottimizzazione e completamento dei rispettivi piani di gestione e di salvaguardia anche attraverso il coinvolgimento degli stakeholders della Varia di Palmi (Lista del Patrimonio Immateriale), del Codice Purpureo di Rossano (Programma Memorie del Mondo), della Sila (Programma MaB-Uomo e Biosfera), della Cattedrale di Cosenza (Luogo di Pace UNESCO) e del Geoparco del Pollino; e poi un progetto di scambio culturale tra le Scuole Associate UNESCO del Piemonte e della Calabria per la valorizzazione, promozione e trasmissione del patrimonio riconosciuto nelle due regioni, per rinsaldare e qualificare un antico rapporto che ha coinvolto decine di migliaia di calabresi nella città sabauda e sul territorio piemontese fin dagli anni ’50 del Novecento.