Eliminato il requisito del consenso preventivo per le chiamate promozionali: associazioni dei consumatori infuriate
ROMA – Associazioni dei consumatori pronte a dare battaglia per la discussa norma, contenuta nel Ddl Concorrenza, che elimina il consenso preventivo dell’utente per le chiamate indesiderate nel corso della prima telefonata di contatto. Una misura che, di fatto, spiana la strada ad un telemarketing selvaggio e privo di tutele per gli utenti.
È quanto affermano, ad esempio, Adoc e Rete Consumatori Italia (Assoutenti, Casa del Consumatore e Codici), che fanno proprio l’allarme lanciato dal Garante della Privacy, Antonello Soro, e chiedono al Governo un’immediata retromarcia.
Adoc e Rete Consumatori Italia plaudono invece all’intervento, necessario e fondamentale, dell’Antitrust, che ha avviato due istruttorie contro Telecom e Vodafone per pratiche commerciali scorrette, in particolare per le sollecitazioni telefoniche o telemarketing. Secondo l’Autorità, a decorrere da gennaio 2014 e almeno fino a gennaio 2017, le due aziende hanno posto in essere una significativa attività di telemarketing consistente nel contatto, mediante l’uso del telefono e con l’ausilio di un operatore, tra l’azienda o soggetti da essa incaricati e la sua clientela effettiva o potenziale, ai fini di vendita diretta o di ricerche di mercato o di comunicazione promozionale.
Le associazioni dei consumatori rimarcano, ad ogni modo che né l’intervento dell’Antitrust né tantomeno l’eventuale modifica della norma del Ddl Concorrenza, siano sufficienti ad arginare il crescente fenomeno del telemarketing selvaggio.
“Occorre intervenire alla radice, con soluzioni quali il RUC, il Registro Universale dei Consensi, un database con l’elenco di tutti i trattamenti dei dati personali dei cittadini raccolti dalle imprese per finalità di marketing. Uno strumento con cui i consumatori potranno visualizzare tutti i trattamenti attivi ed esercitare selettivamente, su propria scelta e in qualunque momento, la revoca del consenso” spiegano Adoc e Rete Consumatori Italia.
“Il cittadino potrà conoscere, di fatto, quali siano i soggetti a cui, nel tempo, abbia concesso tale diritto e verificare con facilità se le telefonate, le email, gli sms e tutte le sollecitazioni commerciali pervenute da sconosciuti siano legittime o illegittime” aggiungono le due realtà associative.
La proposta di legge conferisce al cittadino pieni diritti legali per la tutela immediata con la possibilità di revoca dei consensi prestati; inoltre, i dati contenuti del RUC costituirebbero prova in un eventuale giudizio.
L’introduzione del RUC potrebbe avere un impatto considerevole su tutte le imprese che in Italia operano già nel rispetto della normativa privacy e che quotidianamente subiscono la concorrenza sleale di chi utilizza illegalmente i dati dei consumatori per comunicazioni commerciali non autorizzate.
“Il cittadino riconquisterebbe così il suo diritto alla riservatezza, mentre le imprese ritroverebbero lo spazio per un mercato più libero, sano e concorrenziale. Una riforma ad alto impatto etico e sociale, che restituisce a tutti dignità, tutele ed opportunità. Ad oggi il consumatore non ha alcun controllo sui propri dati personali, una volta raccolti dalle imprese: non esiste né uno “storico” dei consensi forniti né uno strumento in grado di gestirli. L’attuale Registro delle Opposizioni si è rivelato insufficiente a tutelare i cittadini dagli abusi del telemarketing aggressivo e dei contratti non richiesti” concludono le due associazioni.
Contro la norma sul telemarketing contenuta nel testo del Ddl concorrenza è durissimo anche il Codacons: “Con tale norma Governo e Parlamento cancellano con un gesto di spugna anni e anni di lotta al telemarketing selvaggio, rendendo il settore una vera e propria giungla dove il cittadino sarà totalmente indifeso” denuncia il Presidente, Carlo Rienzi.
“Quanto contenuto nel Ddl concorrenza è semplicemente una assurdità, e legittima ogni forma di molestia telefonica a danno degli utenti da parte di call center e operatori commerciali” aggiunge.
“Mentre il fenomeno del telemarketing selvaggio è addirittura triplicato negli ultimi 5 anni, con chiamate commerciali che disturbano i cittadini ad ogni ora e più volte al giorno, i nostri politici hanno pensato bene di liberalizzare le telefonate promozionali, autorizzando così una giungla che danneggerà enormemente gli utenti” conclude Rienzi.