Le piattaforme per investire online: chi è in regola e chi no


Il rischio è di imbattersi in broker non autorizzati dalla Consob

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Rischi dietro agli investimenti online

ROMA – Investimenti online che continuano a crescere e utenti sempre più attratti dalla possibilità di acquistare prodotti finanziari stando seduti davanti al proprio pc. Una tendenza che si fa sempre più forte e che sta arrivando a toccare numeri da capogiro.
Trader attratti dall’opportunità di poter investire autonomamente, senza dover chiedere consigli né pagare commissioni. E soggetti appositamente nati per consentire questa esperienza: i broker online.

Tutto sembra andare a gonfie vele quindi, se non fosse che come in ogni mercato caratterizzato da una grande richiesta, si assiste alla comparsa di soggetti ai limiti della legge. Come ci spiega la redazione di forexitalia24.com.

Cosa succede nel mondo dei broker online?
“Semplicemente che si sta parlando di un universo molto vasto, composito; e soprattutto di un mercato nel quale c’è molta richiesta, visto che ormai è in forte aumento il numero di chi investe da solo online, tramite piattaforme web per l’appunto. Mettiamoci anche che si tratta di web e quindi di un campo dove si possono annidare molte insidie, sempre al limite tra regolamentazione chiara e zone d’ombra. Ed ecco che si delinea il rischio per chi investe”.

Quali sono questi pericoli per chi si avvicina al mondo del trading online?
“Partiamo da un presupposto: queste piattaforme che hanno il ruolo di fare da intermediari virtuali, devono rispondere a una regolamentazione ben precisa. In altre parole, devono avere una serie di autorizzazioni a poter operare sul mercato. Cosa che in Italia ad esempio spetta alla Consob. Ebbene, proprio in virtù di quello che dicevamo prima, ovvero che il web è un terreno nel quale si muovono tutti, anche soggetti non in regola, negli ultimi tempi si è assistito alla diffusione di broker che operano senza autorizzazione”.

Quanto è pericoloso tutto questo?
“Per paradosso, il fatto di affidarsi a un soggetto che non sia autorizzato non è necessariamente più rischioso rispetto a trattare con uno a norma. In sostanza non è detto che andremo sicuramente a perdere soldi. Ma se si può scegliere, perché farlo? Per fare un esempio pratico, apriremmo un conto corrente presso una ipotetica banca che opera senza autorizzazioni? Credo che nessuno lo farebbe. A prescindere dal fatto che questa banca andasse poi ad operare bene o male sul mercato”.

Quindi è bene utilizzare solo piattaforme regolamentate?
“Il consiglio è questo. D’altra parte ce ne sono parecchie in Rete. Quindi non c’è che l’imbarazzo della scelta. Sempre meglio affidarsi a piattaforme con tutti i permessi. Anche se questo, come dicevamo, non va in alcun modo a darci più possibilità di guadagnare dai nostri investimenti”.