Traffico di droga sulla “darknet”: sequestri e arresti in 25 province


Maxi operazione della Polizia: oscurata la “Italian Darknet Community”, la piazza dove avveniva lo spaccio

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Il video pubblicato sul web da uno degli indagati

ROMA – Lo spaccio di droga negli ultimi anni dalle piazze si è spostato anche sul web e così hashish, cocaina, marijuana e droghe sintetiche, a portata di clic, arrivano direttamente a casa.

Il traffico illecito avviene nella darknet, quella parte profonda e anonima di Internet dove si può trovare merce di ogni tipo. Gli agenti della Polizia di Stato di Lecco e del Servizio Centrale Operativo però, al termine di indagini durate 15 mesi e condotte anche da agenti sotto copertura online, hanno messo un freno allo spaccio sul web, con arresti, sequestri e perquisizioni in 25 province italiane.

In tutto sono state eseguite 45 perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti soggetti acquirenti di bitcoin e di merce illegale online. All’interno dei computer tutti avevano installato programmi per rendere anonima la navigazione.

A Pontedera e San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Autorità giudiziaria nei confronti di un italiano, un brasiliano e un albanese, ritenuti responsabili di traffico e commercializzazione di droga.

Il lungo monitoraggio della darknet effettuato dagli investigatori ha così consentito di interrompere un vasto traffico e commercializzazione di sostanze stupefacenti. Il cittadino italiano tratto in arresto è stato segnalato dalle autorità degli Stati Uniti come un pericoloso trafficante di droga, emerso durante le investigazioni condotte dal Federal Bureau of Investigation (Fbi) che hanno portato nel 2013 alla chiusura del black market “Silk Road”. All’epoca, tuttavia, non furono raccolti elementi di informazione sufficienti ad identificarlo ma oggi è risultato che l’indagato ha compiuto oltre 2.000 cessioni di droga sul web, a partire proprio dal 2013.

Nell’operazione sono state sequestrate notevoli quantità di sostanze stupefacenti, tra le quali oltre 2 chilogrammi di droghe sintetiche. Sono stati effettuati arresti in flagranza di reato e inoltre è stato eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di un ulteriore indagato. A Bergamo è stata stralciata la posizione di un altro italiano, indagato in stato di libertà per riciclaggio ed esercizio abusivo dell’attività di intermediazione finanziaria, ritenuto uno dei principali “cambia valuta” illegali di monete virtuali.

Con l’anonimato della darknet, venivano infatti commercializzati stupefacenti e merce illegale di ogni tipo, ricevendo ordinativi e pagamenti con “criptovalute” come il bitcoin, e successivamente spedendo i prodotti tramite plichi anonimi.

Il sito I.D.C., acronimo di “Italian Darknet Community”, utilizzato dagli indagati è il principale “luogo di incontro virtuale” per venditori e acquirenti italiani nel deepweb, frequentato da migliaia di “navigatori” alla ricerca di droga e prodotti clandestini. Nel corso dell’inchiesta, difatti, è emersa anche una fiorente attività di vendita di armi, documenti contraffatti, denaro falso, software impiegati per accessi abusivi a sistemi informatici e carte di credito clonate.

Nel sito internet era presente anche un video che mostra come occultare droga in statuette o apparecchi elettronici e anche in telefoni cellulari. Il sito “I.D.C.”, nella parte accessibile tramite l’open web, ora è stato oscurato.