Il turismo in Italia cresce grazie alle prenotazioni online


Secondo uno studio dell’Università di Oxford nel 2015 si contano 13 milioni di pernottamenti in più

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L’Italia è tra i Paesi europei con il maggiore tasso di crescita per questo settore

ROMA – Prenotare viaggi online, inteso sia come biglietti di aerei e treni sia per quanto riguarda strutture ricettive di ogni genere, è sempre più in voga. Quella che si sta per dare è soltanto l’ennesima conferma di una tendenza partita qualche anno fa e che, da allora, non ha più accennato a diminuire.

A dare ulteriore corpo a questa tesi è arrivato uno studio presentato nelle scorse ore da Booking.com, ovvero il colosso per quello che riguarda prenotazione online di alberghi, appartamenti e b&b e case vacanze. Tanto in Italia quanto in tutto il resto del mondo.

Lo studio arriva in collaborazione con il dipartimento Oxford Economics della prestigiosa università inglese, ed è stato presentato anche a Roma focalizzandosi sui dati relativi al nostro Paese. Non a caso l’evento ha preso il nome di “L’impatto sull’economia italiana delle piattaforme di prenotazione online dei viaggi”.

I dati presentati si riferivano al 2015, gli ultimi disponibili in forma completa, e hanno evidenziato la crescita del settore prenotazione viaggi tramite online. In quell’anno, tanto per capire la portata del fenomeno, l’Italia ha generato circa 13 milioni di notti in più rispetto a quelle prenotate tramite canali tradizionali per un ulteriore indotto pari a 2,3 miliardi di euro.

Ma non è tutto. Secondo quanto diffuso in quella sede, l’Italia sarebbe tra i Paesi europei a maggior tasso di crescita per questo settore; in sostanza siamo ai vertici della classifica tra coloro che maggiormente stanno puntando sulle prenotazioni online nel turismo. Tramite portali web si arriva a prenotare il 35% circa del totale dei viaggi.

Una tendenza che va a rimarcarsi in diversi ambiti del turismo online: non soltanto prenotazione diretta dei viaggi, quindi, ma anche campi affini e paralleli, come ad esempio quelli sui quali si muovono aziende che offrono servizi per gestire case vacanze. Tutto è correlato d’altra parte.

Essendo aumentato in modo esponenziale, come da numeri di cui sopra, ogni indicatore legato al turismo online, in parallelo cresce anche il numero di location che si promuovono direttamente sul web, soprattutto nel campo extra alberghiero (quindi perlopiù b&b, appartamenti e case vacanze).

E allora si rende indispensabile anche la presenza di un supporto per i tanti proprietari di immobili che necessitano di un aiuto concreto per dar vita a questi nuovi modelli di business ricettivo.

Tornando allo studio di Booking con il dipartimento Oxford Economics, cos’è che rende vincente il modello web di turismo? Si parla soprattutto di una maggiore chiarezza per il cliente in termini di prezzi e caratteristiche della struttura. Ciò è legato soprattutto alla possibilità di leggere recensioni e pareri di altri utenti.

Ovviamente poi, a far preferire la Rete vi è il fatto che tramite Internet si possono spuntare offerte migliori e prezzi decisamente più bassi. Quindi viva la Rete? In parte.

Per guardare il rovescio della medaglia infatti, sempre in queste ore Federalberghi ha diffuso un dossier relativo alle truffe sulle prenotazioni online. La stessa Unione Europea avrebbe smascherato circa 200 siti totalmente inaffidabili, con offerte ingannevoli e rischi per gli utenti.

E allora il discorso è sempre il medesimo: va bene rivolgersi alla Rete, ma occorre farlo sempre con cautela ed attenzione. Perché, come recita l’adagio, non è tutto oro quello che luccica.