Istituti Tecnici Superiori: il 79,1% dei diplomati trova lavoro entro 12 mesi


I dati emergono dal Monitoraggio Nazionale 2017 del Ministero dell’Istruzione

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I dati del monitoraggio sui diplomati degli ITS nell’infografica del Miur

ROMA – Quasi otto diplomate e diplomati degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) ha trovato un lavoro a distanza di un anno dalla conclusione del percorso scolastico. È quanto emerge dal Monitoraggio Nazionale 2017 degli Istituti tecnici Superiori effettuato dall’Indire (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa).

In totale sono 2.374 le studentesse e gli studenti iscritti ai percorsi degli ITS monitorati nel corso del 2017 a due anni dal diploma. Si tratta di ragazze e ragazzi che hanno seguito i corsi che si sono conclusi entro dicembre 2015 e in 1.767 hanno conseguito il diploma.

Il 79,1% delle diplomate e dei diplomati (pari a 1.398 ragazze e ragazzi) ha trovato un lavoro entro un anno dalla fine del percorso, impiego che nell’87,5% dei casi era coerente con il diploma conseguito.

Osservando le tipologie di contratto emerge che 667 diplomate e diplomati hanno avuto un contratto a tempo determinato, 493 a tempo indeterminato, 228 di apprendistato.

I 97 percorsi monitorati, erogati da 57 Fondazioni, sono dedicati in larga parte alle Nuove Tecnologie per il Made in Italy (46). Seguono i percorsi in Mobilità sostenibile (19) e quelli in Efficienza energetica (13). I 46 percorsi dedicati alle Nuove Tecnologie per il Made in Italy sono così suddivisi: 18 in Sistema meccanica, 12 in Sistema agro-alimentare, 8 in Sistema moda, 5 in Servizi alle imprese, 3 in Sistema casa.

“Questo terzo monitoraggio mostra dati assolutamente positivi sul sistema degli Istituti Tecnici Superiori, nel quale il Miur crede fortemente” ha sottolineato il Sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi.

“Ma ci sono anche delle zone d’ombra su cui dobbiamo lavorare. Sui 97 percorsi monitorati abbiamo 15 percorsi che vanno male, che non hanno svolto la mission e non hanno raggiunto gli obiettivi. Gli ITS funzionano se sono utili per le studentesse e gli studenti, se partono da una esigenza reale del sistema produttivo presente sul territorio. Se questo non avviene si elimina qualsiasi speranza e possibilità per le ragazze e i ragazzi, togliendo inoltre risorse che potrebbero essere dedicate a quegli ITS che funzionano bene e ad altri che potrebbero nascere” ha aggiunto.

“Siamo dentro un percorso di crescita e potenziamento del sistema, ma proprio per questo è necessario lavorare insieme, ITS, Regioni e Miur, per capire come eliminare le zone d’ombra esistenti” ha concluso.

“Il monitoraggio deriva da un’analisi dei dati forniti direttamente dalle fondazioni e fa una grande opera di trasparenza perché mette a disposizione di tutto il sistema degli Istituti Tecnici Superiori un’analisi della situazione. Permette inoltre agli Istituti di capire in che posizione sono rispetto al ranking nazionale e di creare una pagella con criteri trasparenti e di renderla disponibile a tutti” ha commentato il Presidente di Indire, Giovanni Biondi.

“La situazione che emerge dal Monitoraggio è positiva, c’è un trend in crescita sia per gli iscritti che per i diplomati e soprattutto degli occupati. L’aspetto da sottolineare è che il sistema degli ITS è quello con il più alto indice di occupazione a dodici mesi” ha aggiunto.

Per la Coordinatrice della IX Commissione della Conferenza Stato-Regioni Cristina Grieco, “gli esiti di questo monitoraggio sono un importantissimo materiale di riflessione per le Regioni che hanno un ruolo primario nella programmazione e nella facilitazione dei rapporti tra Fondazioni, percorsi formativi e imprese”.

“La sfida del futuro è far crescere quantitativamente gli ITS, potenziando anche l’aspetto comunicativo e di promozione di questi percorsi, mantenendo la qualità. Sicuramente il dato più importante per noi è l’ottima performance in termini di occupazione e di occupazione coerente con il titolo di studio” ha concluso.