Brexit, il Parlamento europeo approva le condizioni per l’uscita del Regno Unito dall’Ue


Il documento è passato a larga maggioranza: ecco cosa prevede

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L’uscita definitiva della Gran Bretagna dall’Ue dovrebbe avvenire nel Marzo 2019

STRASBURGO – Il Parlamento europeo ha adottato oggi, a stragrande maggioranza, una risoluzione che stabilisce i principi e le condizioni per l’approvazione dell’accordo di uscita del Regno Unito. Qualsiasi accordo al termine delle negoziazioni tra Ue e Regno Unito sulla Brexit avrà bisogno dell’approvazione degli eurodeputati europei.

In aula e nel testo gli eurodeputati hanno sottolineato l’importanza di garantire un trattamento equo e paritario ai cittadini Ue che vivono nel Regno Unito e ai cittadini britannici che vivono nell’Ue, evidenziando inoltre che Londra rimarrà un membro Ue fino alla sua uscita ufficiale e che ciò comporta diritti, ma anche obblighi, come gli impegni finanziari che potranno protrarsi anche al di là della data d’uscita.

Nella risoluzione, approvata con 516 voti a favore, 133 contrari e 50 astensioni, gli eurodeputati mettono in guardia contro qualsiasi tentativo di “scambio” tra la cooperazione in materia di sicurezza e il futuro rapporto economico tra Ue e Regno Unito.

Gli eurodeputati si oppongono anche a qualsiasi tipo di futura relazione economica caratterizzata da accordi specifici in ogni settore e ribadiscono l’indivisibilità delle quattro libertà del mercato unico: la libera circolazione di beni, capitali, servizi e persone.

Si potranno discutere eventuali disposizioni transitorie solo quando saranno stati compiuti “notevoli progressi” nei negoziati sulle modalità d’uscita del Regno Unito dall’Ue. Tali disposizioni transitorie non potranno durare più di tre anni, mentre un accordo sulle relazioni future potrà essere raggiunto solamente quando il Regno Unito sarà ufficialmente uscito dall’Ue.

Prima i cittadini

Nel testo, si afferma che gli interessi dei cittadini sono prioritari e che i cittadini Irlandesi saranno particolarmente colpiti. Gli eurodeputati chiedono di mantenere l’impegno sul processo di pace in Irlanda del Nord e di evitare il ripristino di controlli rigorosi alla frontiera. Le circostanze particolari presentate da questa situazione dovranno pertanto essere affrontate come prioritarie nell’accordo d’uscita.

Si mette inoltre in guardia il Regno Unito da ogni tentativo di limitazione dei diritti relativi alla libertà di movimento prima dell’uscita effettiva dall’Ue e si chiede ai 27 Stati membri di esaminare come affrontare il timore dei cittadini britannici di poter perdere i propri diritti di cittadinanza Ue a causa della Brexit.

Principi da rispettare nei negoziati

Gli eurodeputati hanno chiesto a entrambe le parti di agire in buona fede e in piena trasparenza in modo da garantire una procedura d’uscita ordinata. Qualora il Regno Unito cercasse di negoziare accordi commerciali con Paesi terzi prima della sua uscita, ciò costituirebbe una violazione dei trattati. Sarebbe altresì contrario ai trattati qualsiasi accordo bilaterale tra uno o più Stati membri relativo a questioni che rientrano nell’ambito di applicazione dell’accordo di recesso e che interferiscono con le future relazioni dell’Unione europea con il Regno Unito.

Il Regno Unito, nell’iter della Brexit, continuerà a godere dei suoi diritti in quanto membro dell’Ue fino alla sua uscita. Allo stesso tempo, però, dovrà assumersi i propri obblighi, tra cui quelli finanziari derivanti, tra le altre cose, dall’attuale bilancio pluriennale dell’Ue. Tali impegni finanziari potranno protrarsi al di là della data d’uscita.

Il dibattito in Aula prima della votazione

Dal dibattito prima della votazione è emerso un ampio sostegno trasversale per dare priorità alla tutela degli interessi dei cittadini più colpiti dalla Brexit. La maggioranza dei capigruppo ha anche sottolineato che, mentre è importante che i negoziati si tengano in un clima sereno, l’Ue a 27 ha bisogno di restare unita per difendere i propri interessi. I gruppi di sinistra hanno anche detto che il mantenimento di elevati livelli di protezione sociale è per loro una priorità assoluta. I leader dei gruppi EFDD e ENF si sono detti felici del lancio della procedura di ritiro e hanno accusato l’Unione europea di cercare di “punire” il Regno Unito.

Il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, sulla Brexit ha affermato che “il messaggio del Parlamento è chiaro: gli interessi dei nostri cittadini sono la nostra assoluta priorità”.

“Un’uscita ordinata, condotta in buona fede e in piena trasparenza, è sia nell’interesse dell’Ue che del Regno Unito. È un requisito fondamentale e una condizione preesistente per qualsiasi potenziale partenariato tra Ue e Gran Bretagna” ha aggiunto.

“Come rappresentanti direttamente eletti da milioni di cittadini europei segnati dall´uscita del Regno Unito, abbiamo il dovere di difendere i loro diritti. Questi studenti, lavoratori e famiglie, alcuni dei quali hanno trascorso tutta la loro vita in un altro paese dell’Ue, meritano assoluta certezza sul loro futuro” ha proseguito Tajani.

“Una costante cooperazione con il Regno Unito in materia di difesa, polizia, intelligence e giustizia rappresenta un interesse comune. Il terrorismo non conosce confini e non viene influenzato dalla Brexit. La sicurezza dei nostri cittadini deve essere sempre la priorità. Vorrei chiarire che, mentre il Consiglio definisce i parametri e la Commissione svolge i negoziati, il Parlamento deve essere colui che stabilisce un possibile accordo. Invito pertanto il Consiglio e la Commissione a prendere attentamente nota della nostra posizione; tutte e tre le istituzioni dovranno lavorare insieme” ha concluso.