Giornata Mondiale dell’Acqua, l’Italia lancia il progetto ‘Aquamadre’


Il ministero dell’Ambiente punta sulla tutela e valorizzazione dei fiumi: entro fine anno una Conferenza mondiale sui corsi d’acqua

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Il 22 Marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua

ROMA – Domani si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, promossa dall’Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, nel 1993.

Il ministero dell’Ambiente, nell’occasione, ha annunciato il progetto ‘Aquamadre’, un nuovo brand riconosciuto a livello internazionale nel quale canalizzare le iniziative mirate a diffondere una nuova cultura dell’acqua.

Protagonisti assoluti saranno i fiumi come sorgente di vita e di identità culturale, ma anche veicolo di pace, dialogo e sviluppo delle comunità.

Entro la fine dell’anno l’Italia si farà anche promotrice e ospiterà una Conferenza sui Fiumi del mondo che unisca nella tutela, nella valorizzazione e nello scambio di esperienze i corsi d’acqua più importanti della Terra. In questo ambito ‘Aquamadre’, nel confronto a livello internazionale con reti e organismi di bacino dei più grandi corsi d’acqua del globo favorirà il trasferimento di conoscenze scientifiche e tecniche, informazioni, dati e buone pratiche.

Su impulso del ministero dell’Ambiente nascerà inoltre, nel solco della riforma delle Autorità di Bacino, un Osservatorio nazionale sui “Contratti di Fiume”, nuovi strumenti di governance partecipata dei territori idrografici.

“I fiumi sono al centro della sfida climatica, ambientale e di sviluppo economico globale. C’è dunque un filo conduttore che lega il Po e il Mississippi, il Reno e il Fiume Azzurro con i più piccoli corsi d’acqua italiani.” ha spiegato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.

Per quanto riguarda le Autorità di bacino nazionali, da 37 di cui 30 interregionali si passa a 7 Autorità distrettuali: Po, Alpi Orientali, Appennino Settentrionale, Appennino Centrale, Appennino Meridionale, Sicilia e Sardegna. A ventisette anni dalla prima legge organica in materia di difesa del suolo (la 183/1989) e a ventidue dalla Legge Galli sulla riorganizzazione del servizio idrico integrato, la riforma delle Autorità di Bacino del 2016, in attuazione del Collegato Ambientale, ha rappresentato l’avvio di una nuova governance che riallinea l’Italia alle direttive europee in materia.

Tra le novità il ruolo di riferimento del ministero per l’indirizzo, il coordinamento e la vigilanza, una semplificazione della filiera decisionale e la razionalizzazione delle competenze, con l’esercizio da parte di un solo ente delle funzioni di pianificazione e la predisposizione dei Piani di gestione acque e alluvioni, sulla base dei quali sono programmati interventi e risorse.

In questo contesto, l’intenzione del ministero è quella di valorizzare lo strumento dei “Contratti di Fiume”. Sono 93 quelli attivati in tutta Italia, di cui 82 avviati e 11 già sottoscritti, mentre altri 101 sono stati proposti o annunciati.

Sarà dunque un protagonista della Conferenza mondiale dei grandi fiumi, in cui rappresentanti di corsi d’acqua di tutti i Continenti metteranno a confronto idee e sfide quotidiane per combattere gli effetti dei mutamenti climatici, fenomeni naturali, l’inquinamento e la siccità, come anche i conflitti per l’accesso all’acqua.