Castelluccio di Norcia, scatta la protesta degli agricoltori


Trattori davanti alle mura di Norcia: a rischio la semina della lenticchia

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La protesta degli agricoltori di Castelluccio di Norcia

ROMA – Blitz degli agricoltori di Castelluccio di Norcia con decine di trattori davanti le mura di Norcia. La protesta è scattata per salvare le semine della prestigiosa lenticchia che rischiano di saltare per la viabilità ancora compromessa.

A quasi sette mesi dalle prime scosse di terremoto, come aveva denunciato nei giorni scorsi anche un’associazione di castellucciani, i produttori sono costretti ad un vero percorso di guerra per raggiungere l’altipiano.

La riapertura della strada che porta a Castelluccio passando per Arquata del Tronto comporta infatti una percorrenza di quattro ore, mentre con la messa in sicurezza della galleria della vecchia strada che passa per Forca Canapine ci vorrebbe poco più di un’ora anche con i mezzi pesanti.

Oggi gli agricoltori che hanno dovuto lasciare Castelluccio dopo le scosse del 26 e 30 Ottobre che hanno distrutto il borgo, hanno deciso di protestare.

“Senza lenticchia Castelluccio muore”, “senza strada non si semina” ma anche “La burocrazia ed i ritardi fanno più danni del terremoto” sono alcuni dei cartelli issati dai manifestanti della Coldiretti sui numerosi trattori.

Le soluzioni proposte, come sottolinea l’associazione “sono di fatto insostenibili e costringono ad un tragitto di almeno 4 ore per raggiungere i campi da seminare con trattori, aratri, rulli, seminatrici e il seme necessari per garantire la tradizionale fioritura sull’altipiano”.

A 20 anni dal riconoscimento dell’Unione Europa come Indicazione Geografica Protetta (IGP) la prestigiosa lenticchia e il sistema occupazionale, economico e turistico, sono a rischio.

“Lo dimostra il fatto che lo scorso anno ben 250mila turisti sono giunti sull’altipiano di Castelluccio per ammirare lo straordinario spettacolo della fioritura che quest’anno dovrebbe festeggiare anche il ventennale dal riconoscimento comunitario avvenuto con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 1997” spiega la Coldiretti.

La lenticchia di Castelluccio, fa sapere l’associazione, è un classico prodotto dell’agricoltura di montagna coltivato in maniera del tutto naturale a 1.400 metri di quota secondo le prescrizioni del disciplinare di produzione approvato dall’Unione Europea.

La lenticchia viene seminata su una superficie di circa 525 ettari per una produzione che, a seconda delle stagioni si aggira attorno ai 3.700 quintali di prodotto. La Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP è confezionata in sacchetti di juta o plastica ed in contenitori di cartone, dal peso di 250 gr, mezzo kg o 1 kg che riportano, in tutti e tre i casi il marchio comunitario IGP (Indicazione Geografica Protetta). Un aspetto da tenere in considerazione è infatti quello della difesa della lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp dalle frodi che si sono allargate anche su Internet.