Ungheria, detenzione obbligatoria per i rifugiati: Unicef alza la voce


L’organizzazione è preoccupata per la nuova legge approvata dal Parlamento magiaro

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Tutti i rifugiati presenti in Ungheria saranno portato in centri di raccolta definiti “zone di transito”

ROMA – Stretta in Ungheria sull’emergenza migranti con la nuova legge approvata dal Parlamento magiaro. Il provvedimento, proposto del premier Viktor Orbàn, prevede che tutti i rifugiati saranno portato in centri di raccolta definiti “zone di transito”.

Si tratta di villaggi recintati che ospiteranno tutti i rifugiati presenti nel Paese e nei quali dovranno restare finché la loro domanda di asilo o immigrazione verrà esaminata.

L’Unicef, in una nota, ha espresso profonda preoccupazione per la legge approvata in Ungheria. La detenzione obbligatoria riguarda, infatti, anche bambini rifugiati e migranti maggiori di 14 anni.

“Detenere minori rifugiati e migranti, che fuggono da violenze e persecuzioni e che cercano una vita migliore, è traumatico” afferma Afshan Khan, Direttore regionale Unicef per l’Europa centrale e orientale e Coordinatore speciale per la crisi di rifugiati e migranti in Europa.

“Di fatto, in questo modo si criminalizzano i minorenni e li si priva dei loro diritti, come quello all’istruzione. L’impatto che questo avrà su ogni bambino, a prescindere dall’età, potrebbe durare per tutta la vita” aggiunge.

“Confidiamo che l’ Ungheria difenda il suo impegno verso la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e la sua adesione all’Unione Europea e alle normative internazionali. L’UNICEF è pronto a supportare il Governo ungherese in questo impegno” conclude Afshan Khan.