Procura indaga: tremano le consorterie per la chiusura dello Sprar


Girifalco – Il business che gravita attorno allo Sprar e alla gestione immigrati ormai incomincia a dare segni tangibili di ciò che ci sta dietro.

L’indagine della Procura della Repubblica sulla struttura che ospita lo Sprar di Girifalco può rappresentare un abbrivo importante che mi auguro abbia risvolti positivi sul piano legale, riguardo al sistema accoglienza nella ridente cittadina in provincia di Catanzaro.

Nello scorso mese di giugno – denuncia una nota – il sottoscritto, insieme al gruppo politico di Casapound, appoggiammo una protesta, del tutto pacifica, dei residenti contro la decisione dell’amministrazione comunale di voler aprire un centro di accoglienza in quel di Girifalco ritrovandoci, poi, con un liberticida provvedimento di espulsione dal suolo della stessa comunità di Girifalco emesso dalla Prefettura di Catanzaro, provvedimento poi impugnato dai nostri legali e vinto, ma restò sicuramente il fattore sorpresa rispetto a quell’atto nei confronti di chi, manifestava civilmente il proprio pensiero.

Oggi spunta fuori questa curiosa indagine riguardo all’agibilità della struttura che ospita lo Sprar e che mette a nudo una certa leggerezza (o fretta?) da parte del Comune di Girifalco nel concedere l’agibilità per il centro di accoglienza, in assenza delle verifiche necessarie per la messa in sicurezza dello stesso stabile, il tutto suffragato da una circostanziata denuncia di un gruppo politico consiliare.

Se quanto viene sostenuto nell’esposto risultasse vero mi chiedo perché tanta fretta per dar seguito all’apertura di uno Sprar a Girifalco? Dal momento che i casi di cattiva gestione e stato dei vari centri di accoglienza di immigrati in Calabria sono sotto la luce dei riflettori ed in cui emergono casi drammatici di essere umani fatti vivere nel degrado e nell’abbondono più totale, nonostante le associazioni che si occupano del sistema accoglienza ricevano dallo Stato le 35-38 euro al giorno per assistere ogni immigrato, bisogna tenere alta l’attenzione li dove si possono prospettare simili situazioni disumane e di sciacallaggio umanitario.

Chiedo pertanto anche la massima attenzione del Prefetto di Catanzaro, dottoressa Latella, perché segua da vicino l’evolversi di tale situazione e di valutare anche la possibilità di revoca riguardo all’apertura dello Sprar, lanciato in pompa magna dall’amministrazione locale.

Ormai è chiaro il business che si è creato intorno a tutto il fenomeno immigrazione, che genera un indotto notevole e che fa gola a molte associazioni.

Diventa d’uopo pertanto tenere alta la guardia ed impedire possibili conflitti sociali in una tranquilla comunità come quella di Girifalco che, di sicuro, non è abituata a ciò ed il mio timore nasce e prende spunto da altre realtà calabresi, dove il fenomeno di accoglienza ha generato forti tensioni.

Chiedo pertanto che venga fatta immediata chiarezza riguardo alla situazione dell’immobile e si controlli come l’accoglienza venga gestita all’interno dello Sprar stesso.