A Crotone nasce l’asilo progetto sociosanitario per fasce deboli


Drssa. Caterina Podella. Specialista in Neurologia Università di Milano Master in Gestione Sanitaria Università Bocconi Milano FMH Neurologia in Svizzera

Ospitare anziani e giovanissimi per ridare speranza e fiducia con rimedi alternativi, per abbattere la medicalizzazione e gestire anche patologie che richiedono assistenza specializzata.

Questo è ciò che si prefigge il centro di Neurologia, Psichiatria e Centro di Riabilitazione Estensiva Salute Turano a Crotone: una sorta di asilo per fasce deboli.

Si è inaugurato nella città pitagorica all’interno del centro Turano, un aggiuntivo servizio sociosanitario che vede al centro del progetto le due fasce deboli, cioè soggetti anziani e giovani. Spesse volte persone che hanno bisogno di guide e sostegno professionale per ridare stimoli abbattendo anche patologie irrimediabilmente bisognose di checkup.

Il project manager, Carmine Spinelli è il responsabile del disegno di sviluppo che vede i due asili, primo anello di una catena di altre iniziative. “Eliminare il rapporto medico paziente e dare la serenità ai soggetti di renderli a casa loro, attività di famiglia con peculiarità tecniche, scientifiche, professionali del settore”.

Ci sono progetti per fasce deboli simili in Italia, rivolti alla popolazione con criteri rinnovati ma questo con specificità particolari, indirizzati ad essi con criteri innovativi. Vocati alla Parte sociale non solo economica fine a sé stessa. Coinvolgeranno anche associazioni enti ospedalieri e bambini ospedalizzati. Il Centro Salute Turano oggi all’avanguardia grazie a due medici che sono in continua evoluzione a favore di bisognosi di cure soprattutto amorevoli, dove il medico ha quel rapporto umano e la capacità dell’ascoltare.

Infatti, è quel che rimarca spesse volte il professore Carmelo Turano, direttore sanitario del centro Salute insieme alla sua consorte dottoressa Caterina Podella, spinti ambedue dalla ricerca, appoggiando linee guida per il benessere del paziente, “prestare attenzione a chi ha bisogno di essere ascoltato”.

La dottoressa Podella spiega che non è un posto dove fare riabilitazione ma fare condivisione, gruppo. “L’abbiamo chiamato asilo, possono venire, andare, ritornare durante il giorno gli ospiti. L’asilo rimanda anche un progetto altresì importante alle famiglie che stanno dietro gli ospiti: i familiari ”.

Dr. Carmelo Turano. Specialista in Neurochirurgia Università di Roma Specialista in Neurologia Università di Milano Neurosurgical Research Fellow Western Ontario University

Giustappunto, dietro ogni condizione umana c’è la famiglia, che nel microcosmo oltre gli affetti è il contenitore di responsabilità, di dare e di ricevere, per la formazione di una identità e personalità. Qui andiamo poi a toccare temi sociali del nuovo mondo dell’attuale classe. Le statistiche ci riportano dati sulla nuova gioventù, quelli disadattati per imprudenza genitoriale sono in aumento.

Davanti ad un folto pubblico stappando una bottiglia di champagne per l’occasione, il Professore Turano ha auspicato al rapporto antropico: sicurezza a chi ha problemi di salute “entro trent’anni avremo 147 milioni di Alzheimer nel mondo. È un problema a cui dovremo pensare adesso, con diagnosi precoci e frenare il peggioramento della malattia”.

E il professore Turano orgoglioso e fiero di aver raggiunto un obbiettivo “equo e solidale” aggiunge chiosando: “La nostra mission è quella di offrire ai cittadini una struttura medica dagli alti standard qualitativi”. E aggiungerei con la semplicità e professionalità umana che lo contraddistingue.