Crollo di presenze negli agriturismi delle zone terremotate


Coldiretti chiede sgravi per incentivare il turismo nelle regioni colpite dalla sequenza sismica

terremoto castelluccio di norcia
Il terremoto ha provocato 23 miliardi tra danni e costi. Il settore turistico è in difficoltà

ROMA – Crollo verticale delle presenze negli agriturismi delle regioni del Centro Italia colpite dalla sequenza sismica iniziata il 24 Agosto. Come spiega Coldiretti gli effetti del terremoto si sono sentiti soprattutto sul fronte degli arrivi, più che dimezzati.

Per gli agriturismi delle aree del sisma, la situazione è addirittura peggiore rispetto a quella denunciata per le strutture tradizionali da Federalberghi.

Per aiutare i proprietari di agriturismi, la Coldiretti chiede di incentivare il turismo prevedendo la detraibilità delle spese sostenute dai turisti per i soggiorni nelle strutture ricettive agrituristiche.

Per l’associazione potrebbero essere considerate oneri deducibili a lato della dichiarazione dei redditi. Nei 131 comuni del cratere colpito dai terremoti del 24 Agosto e del 26 e 30 ottobre secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, operano 444 agriturismi dove si contano danni strutturali.

Al momento le uniche presenze residuali si riferiscono a quanti sono impegnati nell’opera di ricostruzione.

“Ma nelle quattro regioni la situazione è difficile anche nelle aree non direttamente colpite dove per risollevare il turismo occorre un impegno a livello di promozione per riportare le persone in queste aree” afferma Coldiretti.

“A ciò vanno aggiunti i disagi legati alla conseguente difficoltà ad approvvigionarsi di prodotti, mentre le vendite di tipicità ai turisti si sono ovviamente azzerate anch’esse sia per il blocco dell’attività di trasformazione e sia per la stessa mancanza di clienti dopo il trasferimento forzato delle popolazioni sulla costa” prosegue l’associazione.

“In difficoltà – conclude la Coldiretti – è l’intera offerta turistica delle zone terremotate che fondava il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualità alimentare, valore aggiunto di questi territori”.