Chiusura mercato contadino Circo Massimo, ristoratori contro la Raggi


La Fondazione Campagna Amica: menu con prodotti a chilometro zero stravolti

La protesta per la chiusura del mercato contadino al Circo Massimo

ROMA – La chiusura del mercato contadino di Campagna Amica al Circo Massimo continua a far discutere. Un’altra grana per la sindaca di Roma, Virginia Raggi che ora ha contro anche i ristoratori romani.

La Fondazione Campagna Amica ha ricevuto lettere di sostegno dai ristoratori più noti di Roma, preoccupati di non poter più offrire ai propri clienti piatti della tradizione locale con gli ingredienti sani, freschi, genuini ed a chilometri zero acquistati direttamente dagli agricoltori.

Dal ristorante più antico di Roma, La Campana in Piazza Navona, a Sora Lella sull’isola Tiberina. Dallo storico ristorante di Trastevere Gino 51 a Urbana 47 nel centrale rione Monti fino all’Hotel Forum, il quartier generale di Beppe Grillo quando è a Roma, la protesta per lo sfratto degli agricoltori cresce.

E si estende dal mercato contadino al Circo Massimo a ristoranti, trattorie e osterie della Capitale costretti a stravolgere i menu a chilometri zero con gli ingredienti locali della cucina romana.

Campagna Amica cita, ad esempio, Paolo Trancassini titolare del ristorante La Campana e sindaco di Leonessa, comune terremotato le cui imprese agricole sono ospitate nel mercato di San Teodoro e che giudica la chiusura del mercato contadino un atto a dir poco inappropriato.

Claudio Angeloni, titolare dello storico ristorante di Trastevere Gino 51 si augura che il mercato contadino riapra subito per poter continuare ad offrire cibo sano e buono ai clienti.

La famiglia Trabalza, titolare del ristorante Sora Lella sull’isola Tiberina ricorda che la collaborazione con gli agricoltori di Campagna Amica permette di fornire prodotti di alta qualità al giusto prezzo.

Angelo Belli che gestisce l’ attività di ristorazione Urbana 47 nel rione Monti, basata sul “concept” del cosiddetto Km0, sottolinea che sta avendo delle difficoltà nell’approvvigionamento a seguito della chiusura del mercato del Circo Massimo.

Anche il bistrot Cafè Faenas sollecita una soluzione rapida, onesta e irreprensibile del caos che si è generato.

È deluso anche l’Hotel Forum che tradizionalmente acquistava la ricotta fresca da una azienda terremotata di Campagna Amica nel mercato contadino.

La Fondazione Campagna Amica ha ricevuto lettere di sostegno dai ristoratori

Per Coldiretti «con la chiusura del mercato contadino al Circo Massimo disposta dal Comune si rischia di privare la Capitale di un punto riferimento unico dal punto di vista storico, culturale e produttivo».

«Cogliamo positivamente le aperture che vengono dal Comune ma continuiamo la battaglia insieme ai ristoratori e ai consumatori. Gli agricoltori devono riprendere serenamente e al più presto la propria attività senza rischiare pesanti multe» aggiunge Coldiretti.

Per difendere il mercato contadino del Circo Massimo sono stati organizzati presidi, blitz non stop e una raccolta di firme con migliaia di adesioni.

Sui social è stato lanciato l’hashtag #giulemanidelmercato e #ilmercatononsitocca. Partito anche un “mail bombing non stop” all’indirizzo mail istituzionale della sindaca Virginia Raggi e dell’Assemblea capitolina.