A Firenze le opere di Guglielmi raccontano il colore della vita


Fabio Guglielmi, il pittore dell’anima, a Firenze con la mostra Nel tempo senza tempo. Dal 4 al 16 Febbraio 2016 nella sede del Gruppo Donatello

Fabio Guglielmi, Quercia, olio su tela
Fabio Guglielmi, Quercia, olio su tela

Dopo una serie di mostre in Italia e all’estero, presso gallerie, spazi pubblici e privati, nonché in varie fiere d’arte, il pittore Fabio Gugliemi approda  a Firenze. Ad accogliere i suoi dipinti sarà la sede, in via degli Artisti 2r a Firenze, dello storico Gruppo Donatello, fondato nel 1949 da alcuni artisti (Moschi, Catarzi, Gordigiani, Cheli ed altri) che avevano gli studi nei pressi dell’omonima piazza.

Intitolata “Nel tempo senza tempo”, l’esposizione, che inaugura Sabato 4 Febbraio, alle 17,00, vedrà in mostra un ampio numero di opere pittoriche di Guglielmi che vanno dal 2013 fino a oggi, offrendo uno spaccato interessante dei mutamenti stilistici e tematici che hanno caratterizzato la produzione del maestro fiorentino in tutto questo periodo.

Si va dal ritratto, alla raffigurazione di elementi estrapolati dalla natura, soprattutto alberi, contestualizzati in atmosfere tra il surreale e il metafisico e di grande suggestione poetica, fino ad arrivare all’astratto vero e proprio, dove la costruzione pittorica si esprime plasticamente attraverso il colore a campitura piena. Ed è proprio il colore e la tecnica della campitura piena utilizzata da Fabio Guglielmi a dare forza espressiva al suo lavoro; un lavoro capace, non solo di suscitare emozioni profonde, ma che, a un attento osservatore, fa intravedere, come per una sorta di magnetismo ipnotico, dimensioni di un “oltre” spazio-temporale da cui scaturiscono sensazioni delicate e insieme possenti, in una tensione dell’anima che aspira all’assoluto.

Fabio Guglielmi, Profondo Rosso
Fabio Guglielmi, Profondo Rosso, 2016, olio su tela, 60×70 cm

Il commento del critico

Scrive di Guglielmi il critico d’arte Alberto Gross nell’introduzione alla mostra “Nel tempo senza tempo”: «Lo spettro cromatico di Guglielmi è un’armonia virtuale, selettiva ed esclusiva: la concezione plastica del suo universo formale è sì ancorata alla sua storia personale, tuttavia l’origine ci è ignota, lontana ed inattingibile. Ogni quadro, forma, superficie, sbarazzandosi di ipotetiche figurazioni, suprematismi, ritornando – perché no? – all’immagine riconoscibile, viene intuitivamente concepito in modo da svelare un rapporto privilegiato con l’infinitamente grande, un’ipotesi di percezione che vada al di là della semplice visione d’immagine, un doppio virtuale in cui la luce dimensioni l’intero iride cromatico – emozionale – della cosmogonia che le è propria. Giungeranno così anche bellezza e verità nell’istante del tangibile e dell’inafferrabile; il quadro si spinge continuamente verso l’infinito delle sue potenzialità, assommando ogni sorta di trasformazione sensuale e spirituale. Non c’è un tempo cronologico, orizzontale, ma verticale ed immanente, che prefigura una supposta armonia di sfere celesti. Sottraendosi alla pura immagine visiva, Guglielmi si spinge verso una metafora spirituale direzionata oltre differenti livelli d’esperienza, in continua e perpetua espansione. La trasformazione che ne deriva è – allo stesso tempo – stabile e in movimento, all’interno di un dilemma disorientante che spariglia parametri, ipotesi dinamiche, formulazioni tattili. La materia della pittura è scintilla che brucia, diviene fuoco universale che disperde, attira e conduce nella verticalità dello spirito, incanto irrisolto di un canto sommerso, nel tempo senza tempo».

Fabio Guglielmi, Marysol
Fabio Guglielmi, Marysol, olio su tela, 60×90 cm

L’arte per raccontare il colore della vita

«Mi emoziona e mi da gioia al contempo trovarmi ad esporre per la prima volta nella mia città d’adozione – afferma Fabio Guglielmi – mi fa, inoltre, immensamente piacere che questa mia mostra si tenga nella sede di un gruppo storico e prestigioso quale appunto è il Gruppo Donatello di Firenze di cui da qualche tempo sono entrato a far parte come socio. A Firenze devo molto. Qui sono arrivato da Roma che avevo appena otto anni. Qui ho compiuto gli studi più importanti, laureandomi nel ’75 in Architettura. E sempre qui ho aperto il mio primo studio da architetto, qui mi sono sposato e sono diventato padre di Jacopo e di Marco. Ed è proprio quando Marco viene a mancare, nel 2007, che l’arte mi arriva in soccorso per alleviare il dolore per l’incolmabile perdita subita. E’ così che riprendo un percorso intrapreso oltre 20 anni fa, quando frequentavo la scuola steineriana per indagare i segreti del colore e della scultura». Nel 2011, a quattro anni dalla perdita di Marco si inaugura a Trento la prima mostra di Fabio Guglielmi, che sarà dedicata all’amato figlio: «a Cioporosky», come da sempre il pittore fiorentino ha affettuosamente chiamato la sua creatura.

«La mia pittura – continua l’artista – nasce dal bisogno di condividere e di comunicare la mia visione positiva della vita e del mondo. Un albero, un volto un paesaggio sono per me un pretesto per raccontare la bellezza, la gioia, la luce, il colore della vita. Amo la vita anche quando piovono sassi, amo le passioni, le emozioni che comunque si scatenano: cerco di esprimerle con il colore, nel contrasto di colori o con dolci gradazioni di tinta. La forma dà il ritmo e il senso del tempo. Sento il bisogno, soprattutto di questi tempi, di focalizzare la mia attenzione più sul positivo: è importante, per tutti, darsi dei momenti di pace, di serenità, osservare il mondo intorno senza considerarlo necessariamente nelle gradazioni del grigio. Il mio obiettivo è riportare l’attenzione ai colori del mondo, alle emozioni del vivere. La mia vita non è stata una passeggiata, ma anche nei momenti più duri e assurdi, le emozioni mi hanno dato la forza di andare avanti».

Fabio Guglielmi, Olivo
Fabio Guglielmi, Olivo, 2016, olio su tela, 559×748 cm

La mostra Nel tempo senza tempo rimarrà aperta fino al 16 Febbraio 2016 e sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 17,00 alle ore 19,30

MARILENA SPATARO

Marilena Spataro è giornalista freelance. Nata in provincia di Reggio Calabria, attualmente vive e lavora tra Bologna e la Romagna. Collabora con testate di arte e cultura. Ha diretto una rivista di ecologia e benessere e lavorato presso case editrici di livello nazionale. Svolge anche attività di addetto stampa/PR/organizzazione di eventi