Dal progetto Montagna Sicura il Parco della Sila consegna attrezzi per soccorso


“Progetto Montagna Sicura”: il Parco della Sila consegna il materiale al Soccorso Alpino e Speleologico

Lorica – Nell’ambito del protocollo d’intesa “Progetto Montagna Sicura” l’Ente Parco Nazionale della Sila ha consegnato in data odierna al Soccorso Alpino e Speleologico Calabria (SACS) un approvvigionamento di materiale tecnico professionale.

Corde, zaini, chiodi da roccia e martelli, più tante altre attrezzature che consentiranno al Soccorso Alpino e Speleologico di continuare a svolgere il proprio, importantissimo, compito di prevenzione e salvataggio in sicurezza e con efficacia.

Il protocollo summenzionato prevede infatti un impegno continuativo per tre anni, a carico dell’Ente Parco Nazionale della Sila, a contribuire, tenendo conto dei propri fondi, alle attività del Soccorso Alpino, “in riferimento alle due Stazioni di Soccorso ivi esistenti, in proporzione alla loro rispettiva copertura sul territorio del Parco, acquistando annualmente materiali da soccorso, radio, e quant’altro fosse ritenuto necessario”.

Dopo i ringraziamenti al Parco formulati da Mario Stocchetti ed Elvira Mustari, rispettivamente Capo della “Stazione Sila” e Capo della “Stazione Catanzaro”, il Direttore F.F. del Parco dott. Giuseppe Luzzi ha portato i saluti del Commissario Straordinario prof.ssa Sonia Ferrari, ed ha auspicato che la collaborazione con il Soccorso Alpino possa “proseguire anche al di là dei tre anni, e anche in altri ambiti e attività, sia con i fondi POR – per i quali è già iniziata la fase di concertazione, che con fondi di altra origine, visto che c’è già l’attenzione della Regione Calabria per assegnarci alcuni fondi destinati alle aree interne”, rammentando poi come del resto il Presidente Oliverio abbia sempre dimostrato particolare attenzione alle politiche delle aree montane.

A quel punto l’avv. Giacomo Zanfei, Vice Presidente del SACS, ha ricordato come il progetto rappresenti “sia per noi che per il Parco un fiore all’occhiello, uno che starà a noi mantenere sempre vivo”, e che “i materiali sono la forza del soccorso.

Naturalmente gli uomini sono importanti, ma senza i materiali possono poco. Spero che questo sia solo l’inizio di una collaborazione sempre più proficua. Adoperate il Soccorso, abbiamo delle competenze che possono risultare utili anche al Parco, pur senza snaturare la nostra attività primaria”.

Questa collaborazione su “Montagna sicura” non può portare che vantaggi non solo per i due enti coinvolti, ma per tutti i frequentatori dell’area protetta. La sicurezza in montagna, e la garanzia di potere essere tratti in salvo in caso di bisogno, è del resto un tema caro a tutti, sia turisti che popolazioni residenti.

Non per niente sin dalla loro istituzione, solo circa dieci anni fa, le due stazioni del SACS presenti all’interno del territorio del Parco hanno già effettuato centinaia di interventi.

Questo non è che ancora un altro modo in cui l’Ente Parco si impegna ad una forma di gestione del territorio idonea a realizzare una integrazione sostenibile tra uomo ed ambiente naturale, tale da preservare il patrimonio naturalistico/ambientale per le generazioni future.